Nicola Savino
Nel nostro dopolavoro sperimentiamo emozioni
Musica, risate e ironia on demand per un viaggio nella contemporaneità. Ogni mercoledì alle 23 su RaiPlay una nuova puntata de “Il giovane Old”. «Sono allergico a quelli che dicono “Era meglio prima” – afferma il conduttore – è sempre meglio adesso!»
Un titolo che è anche un ossimoro, in che mondo ci porta “Il giovane Old”?
“Il giovane Old” nasce da un gioco di parole sul romanzo di formazione “Il giovane Holden” di JD Salinger, giovane old è esattamente come mi sento: la carta d’identità mi suggerisce old, ma i gusti musicali sono quelli di un venticinquenne.
Musica e comicità, c’è un denominatore comune?
“Il giovane Old” è un’esclusiva RaiPlay. Play in inglese è il verbo che indica esattamente queste due cose: suonare e recitare. La radice è comune, il risultato pure, in entrambi i casi ci si diverte, ci si emoziona.
Vi definite un ‘dopolavoro’ artistico, un luogo in cui fare sperimentazione. Nella televisione lineare come nell’ on demand quanto spazio c’è ancora per inventare?
Nella televisione lineare c’è poco spazio per inventare, per una questione di ascolti si tende ad accontentare tutti. Le piattaforme on demand hanno educato il telespettatore a gusti un po’ più estremi, non ci stupiamo più se qualcuno guarda una serie Tv coreana in lingua originale o uno stand up comedian americano sottotitolato, che magari fa monologhi sulla politica interna americana.
E nella musica invece?
Sono allergico a quelli che dicono “Era meglio prima”. È sempre meglio adesso! La musica sta vivendo un’era dorata, grazie allo streaming chiunque ha tutto lo scibile musicale in mano a 10 euro al mese. Da adolescente per me la musica era tutto, avevo stanziato un super budget di 10.000 lire alla settimana per compare un album. A fine mese avevo solo 4 album e li pagavo 20 euro di ora. Oggi con la metà ho tutto: il paradiso!
C’è un brano musicale che la racconta più di altri?
Nella prima puntata abbiamo ospitato Vasco Brondi, una specie di sindaco della scena Indie (indipendente, alternativa) italiana. In una sua canzone dice: “forse si trattava di accettare la vita come una festa” È un mantra che ho fatto mio, bisogna godersi la festa, non c’è altro modo per vivere.