Nel talento la chiave del successo

Martina Socrate

Le scelte migliori per affrontare le sfide della vita. Il RadiocorriereTv incontra la conduttrice di “Skillz”, il programma che porta i giovani a conoscere le competenze digitali necessarie per il lavoro del futuro. Il programma è deato e prodotto dalla Direzione Contenuti Digitali e Transmediali della Rai ed è disponibile su RaiPlay

Qual è l’obiettivo che si è posta di fronte alla sfida di parlare di lavoro, di professioni del futuro, ai giovani, molti dei quali la seguono da tempo su Tik Tok?

L’obiettivo, condiviso con gli autori, era ed è quello di arrivare a tutti i giovani in maniera semplice e diretta, intrattenendo. Il nostro fine è quello di dare degli strumenti in più ai giovani, perché possano orientarsi tra quelle che sono le loro risorse, le loro attitudini, per quelli che sono i lavori del futuro. Partiamo dai dati concreti, dalla richiesta del mercato, in modo da indirizzare i ragazzi.

Trovare il proprio posto nelle “professioni del futuro”. Da dove si parte?

La cosa più importante, se si vuole avere successo ed essere felici nel mondo del lavoro, è individuare e conoscere il proprio talento. E ognuno ha il proprio. È certamente importante studiare, ma anche dedicarsi ad attività extracurriculari, che possano aiutarti a scoprire bene te stesso. Non è una cosa scontata, soprattutto in un mondo, come quello dei giovani, che è molto veloce, in cui spesso ci dimentichiamo un po’ di noi stessi.

Si ha talvolta l’impressione che i giovanissimi non abbiano piena consapevolezza di come a fare le differenze siano le competenze. È davvero così?

C’è la percezione che oggi si possa avere tutto ciò che si vuole, a livello di fruizione di contenuti, di possibilità di viaggiare low cost, rispetto a quanto accadeva anni fa. Abbiamo tante possibilità davanti, perché la velocità è una grande risorsa, un’opportunità, ciò non toglie che per raggiungere un obiettivo servano sforzi. La percezione di “è tutto dovuto, è tutto semplice”, c’è nei confronti delle cose che non si conoscono. Puoi anche pensare, inizialmente, che basti poco per ottenere risultati, ma quando ci provi davvero arriva il momento in cui ti rendi conto che per raggiungere un obiettivo serve impegno. Le persone che hanno talento e determinazione possono farcela.

Quanto contano il metodo, l’approccio al lavoro?

Sono tutto. Bisogna avere bene in mente l’obiettivo e lavorare di conseguenza, essere organizzati, pensare a ogni mossa e non fare niente a caso, mantenendo la propria spontaneità. È molto importante avere rispetto del lavoro. C’è chi pensa che il lavoro di content creator sia un hobby, in realtà è un lavoro a tempo pieno che richiede organizzazione, pianificazione. Dietro a qualsiasi video, anche di 30-40 secondi, c’è un lunghissimo scambio di mail. Devi pensare a tutto e devi agire con grande serietà. Se non lavori seriamente non duri tanto, soprattutto in un mondo come quello di oggi che ha aspettative altissime.

Parlare ai giovani e al tempo stesso agli adulti, come si fa?

Il programma è pensato per aiutare i giovani ma penso possa arrivare a tutti. La chiave per farlo è rendere le cose interessanti, senza annoiare, partendo dal presupposto che l’emozione facilita l’apprendimento. In ogni puntata non ci fermiamo a descrivere la skill, ma cerchiamo di incuriosire, le puntate sono dinamiche. L’obiettivo è che alla fine di ogni appuntamento chi ci segue abbia imparato qualcosa.

Da alcuni anni si rivolge ai suoi coetanei attraverso la rete, cosa ha fatto per essere credibile ai loro occhi?

Sono sempre stata coerente perché la coerenza, essere se stessi, spontanei, è fondamentale. I miei valori sono sempre stati riconoscibili in ciò che ho fatto. E questo porta la gente ad avere stima e fiducia. Al tempo stesso è fondamentale la cura dei contenuti, che devono essere interessanti, che devono insegnare qualcosa divertendo. Su questi presupposti è nato “Skillz”.

Cosa le ha insegnato, in questi anni, il suo lavoro?

Quando iniziai mi divertivo talmente tanto da non sentire ciò che stavo facendo un lavoro. Poi ho capito, anche grazie a mio padre, alla mia agenzia.

Ho imparato che il lavoro è una cosa seria e anche che i rapporti umani sono importantissimi. Parlo del rapporto con la mia community, con le persone con cui lavoro.

Che cosa le ha insegnato invece “Skillz”?

“Skillz” mi ha fatto avere nuove skill, sono cresciuta. Una cosa è fare i contenuti da sola, girarli, montarli, altro è rapportarsi con una troupe, con un gruppo di lavoro. Mi sono impegnata a essere spontanea davanti alla telecamera, a non dovere ripetere, per non fare perdere tempo agli altri. Ho lavorato sul mio self control e sulla gestione del tempo.

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