Nei panni di Chiara (ma non dimentico Lenù)
MARGHERITA MAZZUCCO
Da “L’amica geniale” al film di Susanna Nicchiarelli: altra importante prova d’attrice per la giovane interprete. Dal 7 dicembre nei cinema la pellicola presentata in anteprima al Festival di Venezia
Come è stato il suo incontro con Chiara?
Abbastanza inaspettato. Stavo ancora girando “L’amica geniale” quando ho ricevuto la telefonata di Susanna Nicchiarelli che mi ha parlato del suo progetto e mi ha detto di ritenermi perfetta per interpretare il ruolo di Chiara. Mi sono messa immediatamente a leggere la sceneggiatura e mi è piaciuta molto. L’idea di impersonare un personaggio storico è certamente una grande responsabilità, e al tempo stesso è una cosa stupenda, e così mi sono messa in gioco.
Siamo nel Duecento, Chiara cerca di attribuire alla donna un ruolo nuovo… cosa ha scoperto di questa sfida?
Non conoscevo la storia di Chiara. Dopo avere letto la sceneggiatura ho visto il film “Francesco” di Liliana Cavani ed è stato di ispirazione. In quella pellicola Chiara era interpretata da Helena Bonham Carter ed era simile al personaggio che volevamo mettere in scena noi: un po’ più “sporca”, un po’ più rozza, con i capelli corti, non con la classica immagine da santa. Ho poi ascoltato un’intervista di Liliana Cavani a un gruppo di clarisse e ho scoperto molte cose che non conoscevo. Mi sono appassionata molto.
Quanta modernità ha trovato nel suo personaggio?
Susanna mi ha detto sin da subito che la mia Chiara sarebbe assomigliata a una giovane degli anni Settanta. Vestendone i panni ho solo cercato di essere me stessa.
Chiara è ispirata dalla religione ma è anche una ragazza che vive di fantasia, che è visionaria. Quanto si ritrova in questa figura?
La storia si ripete sempre. Credo che in giro per il mondo sia possibile trovare tantissime Santa Chiara. Io per prima sono circondata da amici visionari, sempre desiderosi di confrontarsi con il prossimo. Quella compiuta da Chiara è una scelta anche politica, coraggiosa. Lei è curiosa nei confronti del mondo, delle altre persone. Va nei lebbrosari a curare i malati, tende la mano a chi ha bisogno.
Cosa le ha chiesto la regista nella costruzione del personaggio?
Susanna voleva una Chiara determinata, forte, magnetica, che riuscisse a confrontarsi con tutti.
Ha fatto visita ai luoghi di Chiara?
In realtà no, ma c’è un episodio, accadutomi qualche tempo fa, che mi piace raccontare. A Napoli vivo a due passi dal Monastero di Santa Chiara e mi capita spesso di sedermi all’interno del chiostro. Un giorno, mentre ero lì, mi si sono avvicinate alcune clarisse dicendomi di essere fan de “L’amica geniale” e abbiamo cominciato a parlare, è stato davvero interessante. Non sono religiosa ma vado spesso in chiesa alla ricerca del silenzio, della tranquillità. Quando sono agitata o triste è facile trovarmi in chiesa (sorride).
Tre stagioni de “L’amica geniale”, il successo, la popolarità. Come ha vissuto questo nuovo inizio con “Chiara”?
Bene, pensavo sarebbe stato più difficile passare da un personaggio all’altro. Poi l’esperienza tra i due progetti è stata simile, anche in questo caso è stato un lavoro di qualità.
Cosa le ha lasciato la sua Lenù?
All’inizio non mi piaceva, poi mi ci sono affezionata tantissimo. Sembrava più interessante Lila, aveva più dialogo, era più dinamica. Il regista Saverio Costanzo mi parlava sempre di Lenù, per farmene innamorare, e in tre anni così è stato. Mi venne detto di non giudicare il mio personaggio e questo feci, cosa che mi ha aiutato a entrare più facilmente in connessione con lei.
Si sta girando il prossimo capitolo de “L’amica geniale”, questa volta senza di lei e Gaia Girace. Vedrà la serie come spettatrice?
Quando il cast sarà a Napoli andrò a curiosare sul set e poi la vedrò certamente in Tv. Anche perché voglio scoprire come va a finire, per il momento, nel corso di tutti questi anni, sono riuscita a non farmi spoilerare il finale (sorride).
Questo film è un’occasione per riflettere sull’amore…
Ho scoperto che Chiara e Francesco non erano fidanzati, perché all’inizio pensavo di sì (sorride). Il loro è un amore fraterno, bellissimo.
Guarda al futuro e cosa vede?
Spero di essere felice e di continuare a fare questo lavoro per un po’…
Cosa prova di fronte all’apprezzamento del pubblico e della critica?
Mi fa molto piacere, nonostante a volte mi senta un po’ in imbarazzo.