Nei nostri archivi la nostra storia
SERVIZIO PUBBLICO
Dalla digitalizzazione al restauro, dalla documentazione alla valorizzazione dell’immenso archivio della Rai e alla sua promozione sui social. Immagini salvate, e da salvare, un patrimonio che è testimonianza di ciò che siamo. Il RadiocorriereTv incontra Andrea Sassano, direttore di Rai Teche: «Stiamo lavorando a un percorso di recupero massivo e urgente dei nostri supporti»
Partiamo da “Spazio 1999”, serie cult fantascientifica degli anni Settanta. La prima stagione è già disponibile su RaiPlay per la gioia di tantissimi fans…
“Spazio 1999” era un tassello immancabile da recuperare, e la Direzione Teche ha voluto farlo confezionando una versione in alta qualità, avvalendosi delle professionalità altamente specializzate del Supporto Tecnologico di Torino: un lavoroimpegnativo, durato quasi sei mesi, che ha consentito di offrire tutti gli episodi nella qualità migliore possibile. I colleghi, attraverso un lavoro certosino di allineamento, hanno sincronizzato la traccia audio italiana al video restaurato da ITV (rete televisiva britannica), ma non si sono fermati a questo. Alla famosa puntata “L’ultimo tramonto”, il cui sonoro era andato perduto e le cui repliche erano state ritrasmesse grazie all’audio registrato da un telespettatore con un registratore a nastro di bassa qualità, è stato finalmente restituito un audio in alta qualità. Rai Teche ha anche soddisfatto il desiderio della fan base di rivedere le sigle originali italiane diverse per ogni puntata; ognuna è stata restaurata attraverso un upscaling del video in HD, con una ripulitura da graffi e imperfezioni e una color correction.
Qual è il lavoro di Rai Teche?
Possiamo sintetizzare la nostra missione in tre azioni: recuperare, documentare e valorizzare il materiale audiovisivo della Rai.
Il patrimonio audiovisivo della Rai ha un valore inestimabile…
Un valore che ci impone di rimpossessarci del nostro archivio storico. Attualmente la Rai ha recuperato, quindi digitalizzato, soltanto una piccola parte del proprio archivio; tra i diversi supporti dovremo dare precedenza alla pellicola, particolarmente delicata e soggetta all’usura del tempo. Il suo processo di digitalizzazione è complesso e deve essere avviato velocemente perché gli agenti atmosferici rischiano di renderla non piùrecuperabile. La pellicola è un supporto prezioso, utilizzato negli anni in cui la Rai era l’unica emittente a livello nazionale, ed è testimonianza di molti decenni della nostra storia. Il suo recupero non è solo una responsabilità verso l’Azienda, ma anche verso l‘intero Paese.
Ma il recupero dell’archivio storico non si ferma alla pellicola…
Infatti, comprende anche i supporti magnetici IMX, Beta, BVU, un’operazione monumentale di milioni di supporti da recuperare e da riscoprire a valle del processo di digitalizzazione.
Secondo step, documentare…
Senza documentazione non ci sarebbe fruizione. La documentazione è una fase importantissima, perché consente la successiva ricerca, l’individuazione e la fruizione dei materiali all’interno del nostro catalogo multimediale. Il team di documentazione di Rai Teche è un gruppo di lavoro che assume una rilevanza strategica nel processo di valorizzazione del materiale d’archivio, ed è composto da figure molto esperte e uniche in ambito audiovisivo.
L’ultimo step della vostra mission?
Una volta digitalizzato e documentato, il nostro patrimonio può consacrarsi con una valorizzazione che prevede quattro filoni di sfruttamento: il conferimento di materiale d’archivio a beneficio di enti, istituzioni, ministeri, associazioni; la pubblicazione sulla striscia Teche di RaiPlay; l’apporto di materiale d’archivio all’interno di produzioni interne o di coproduzioni; il confezionamento di clip da pubblicare sui social. Il team del customer service di Rai Teche, che gestisce molte centinaia di richieste ogni anno, è il nostro prezioso punto di accesso per coloro che richiedono alla Rai materiale d’archivio per utilizzi e sfruttamenti non commerciali, in coerenza con quanto previsto nel contratto di servizio.
Un supporto fondamentale per chi realizza programmi…
Il team editoriale è di supporto ai Generi Rai (Fiction, Documentari, Cultura) per la realizzazione di documentari, fiction, programmi radiofonici e televisivi. Lo fa guidando anche le scelte delle società di produzione, indirizzando il moodboard dei progetti e definendone il taglio anche grazie ai materiali indicati. Lavoriamo anche internamente alla produzione di documentari su materiale d’archivio, da proporre alle reti per la messa in onda e alla piattaforma RaiPlay per lo streaming. Inoltre il team di verifica diritti di Rai Teche offre un servizio importante agli Editori/Generi Rai perché certifica la titolarità del diritto del singolo contenuto.
Rai Teche è sempre più protagonista anche sui social. Quale strada state percorrendo?
Si potrebbe definire “memoria del futuro”: seguendo i temi più caldi e le notizie di più stretta attualità, così come il palinsesto televisivo e i trend suggeriti dai social stessi, vengono riproposti i materiali d’archivio collegati, così che il passato funga da supporto nella lettura del presente proiettandosi nel futuro. Un esempio, a seguito della morte della regina Elisabetta II abbiamo mostrato le rare immagini della sua visita a Capaci nel 1992 a cinque giorni dall’attentato a Giovanni Falcone. In nove mesi sono cresciuti enormemente i follower e l’engagement degli utenti: in particolare su Instragram siamo passati da circa 2.500 follower a quasi 36.000. Questi segnali ci suggeriscono che la memoria e la storia della televisione, se ben rappresentate, hanno molto da raccontare a chi vive nel presente e guarda al futuro.
Quali sono i progetti futuri di Rai Teche?
Stiamo finalizzando un progetto di recupero massivo e urgente dei nostri supporti, purtroppo interrotto nel periodo pandemico. Sono arrivato a Rai Teche un anno fa consapevole della priorità rappresentata dalla digitalizzazione. Stiamo studiando insieme ad altre Direzioni aziendali sistemi avanzati di documentazione, ossia una vera e propria metadatazione dei materiali con strumenti di intelligenza artificiale che consentiranno una descrizione ancora più puntuale del nostro patrimonio audiovisivo.
Cosa l’ha spinta a guidare Rai Teche?
L’idea di lasciare qualcosa alla Rai, cosa che è per me un grande privilegio. La mia sfida passa dalla digitalizzazione, dal restauro e dal consentire la fruizione del patrimonio attraverso la rete con una piattaforma che, come tutti gli archivi internazionali, sia consultabile dall’esterno. Parliamo dell’archiviazione e dalla digitalizzazione di milioni di ore di trasmissione, un’operazione che richiede grande cautela: si tratta di un passaggio obbligato per evolvere da broadcaster a media company.
Un grande lavoro frutto di una grande squadra…
Quando sono arrivato non mi sarei mai immaginato di trovare un gruppo di donne e uomini così appassionati ed entusiasti di ciò che fanno. Sanno di non svolgere un lavoro comune, ma pensano, anche attraverso il progetto al quale stiamo lavorando, di consegnare alla Rai, e soprattutto al Paese, un patrimonio per il futuro, salvandolo dall’incuria. Lo fanno nella consapevolezza di lasciare anche una parte di loro all’Azienda che li ha fatti diventare, nel tempo, veri e propri professionisti nella ricerca, nella documentazione e nella valorizzazione dell’archivio Rai. Questa intervista è un omaggio al loro quotidiano e meticoloso lavoro.