Mondocane
CINEMA
Sul grande schermo la storia di due amici, quasi fratelli, tra l’amore, il crimine e l’ambizione, in un mondo del futuro che assomiglia spaventosamente al nostro. Protagonista è Alessandro Borghi, nel cast Dennis Protopapa, Giuliano Soprano, Barbara Ronchi, Ludovica Nasti, Federica Torchetti. Il RadiocorriereTv ha intervistato il regista Alessandro Celli
In un futuro non molto lontano, Taranto è una città fantasma cinta dal filo spinato in cui nessuno, nemmeno la Polizia, si azzarda a entrare. Sono rimasti i più poveri che lottano per la sopravvivenza, mentre una gang criminale, le Formiche, capeggiate dal carismatico Testacalda (Alessandro Borghi), si contende il territorio con un’altra gang. Due orfani tredicenni, cresciuti insieme, sognano di entrare in quella banda. Pietro, detto Mondocane (Dennis Protopapa) per aver superato la prova d’accettazione nella gang, impone Christian al gruppo che lo deride chiamandolo Pisciasotto (Giuliano Soprano). Ma qualcosa si incrina nel loro equilibrio mettendo a rischio tutto quello in cui credono. Nelle sale dallo scorso venerdì, la pellicola diretta da Alessandro Celli è prodotta da Matteo Rovere per Groenlandia e da Rai Cinema.
L’uscita del film nelle sale, il Festival di Venezia, come sta vivendo questo momento?
Con la giusta emozione. È il mio primo film, sono contento della selezione alla Settimana della critica e lo sono anche per il fatto che “Mondocane” sia arrivato in questi giorni al pubblico dei cinema. Arrivo al mio primo lungometraggio con un po’ di esperienza televisiva alle spalle e una bella gavetta d’autore, che mi ha permesso di sentirmi a mio agio soprattutto con il testo.
Come nasce questa storia?
Non dalla fantascienza, pur essendone appassionato. L’idea era quella di raccontare un’amicizia, a quell’idea ho dato un contenitore, la circostanza più congeniale per raccontare la vicenda. Volevo fosse un racconto di un mondo criminale ma che mantenesse al tempo stesso uno sguardo romantico. È un film solare, molto italiano, che affronta il tema delle baby gang, della libertà, delle scelte, così come altri temi che sono propri dell’età dei protagonisti, di un momento della loro vita in cui scoprono qualcosa della loro identità.
La storia conduce a una riflessione sul nostro futuro, a partire dall’ambiente…
È un tema attualissimo e sta a cuore soprattutto ai ragazzi, quei ragazzi che hanno l’età di Mondocane e Pisciasotto.