MIRIAM DALMAZIO

Il mio momento magico

Il RadiocorriereTv incontra l’attrice siciliana, protagonista de “Il Cacciatore” e di “La vita promessa”. “Mi scopro un giorno dopo l’altro, non mi fermo, il mio cervello non si rilassa mai – afferma – La felicità la costruisci ovunque, trascendendo un confine fisico”

In onda in questi giorni contemporaneamente su Rai1 e su Rai2, un momento importante…

Sono piena di emozioni. “La vita promessa” e “Il Cacciatore” sono due progetti molto diversi, ambientati in epoche tra loro lontane, che mi danno la possibilità di mostrarmi in più versioni. La Sicilia è il denominatore comune.

Come ha vissuto l’incontro con Giada e Rosa, protagoniste delle due serie?

Con Giada de “Il Cacciatore” c’era la consapevolezza di fare parte di una storia vera, di fatti realmente accaduti, mi sono fatta carico della responsabilità della linea femminile di una serie tanto maschile. Giada è una donna che deve sopportare e supportare un uomo come Saverio impegnato in prima linea in una battaglia importante. Quando ho cominciato a studiare Giada ero appena diventata madre e quando diventi mamma hai un’emotività particolare. Ne “La vita promessa”, invece, mi sono confrontata con il tema della migrazione, con la necessità di lasciare la terra d’origine, molto sentito dai siciliani, che hanno in gran parte parenti in America. Mi sono sentita addosso il peso di generazioni e generazioni. È stato un impegno intenso, certamente ripagato dal grande affetto del pubblico.

Che rapporto ha con la sua Sicilia?

All’inizio volevo scappare. L’idea di isola mi faceva sentire reclusa, volevo andarmene. Poi, vedendo che ora vorrei andarmene anche da Roma, ho capito che il problema sta dentro di me, sono forse un po’ irrequieta. La Sicilia la frequento poco, ci vado per lavoro e non me la godo. Mi piacerebbe scoprirla con più serenità, un po’ più da turista, vorrei vederla con gli occhi di una Miriam nuova, adulta.

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