Mino Abbacuccio

Venti Euro e risolvo tutto!

Il comico napoletano interpreta Peppe Domanda in “Made in Sud”. “E’ un personaggio di denuncia, attualissimo  – spiega – nato poco prima del Covid a teatro, si è evoluto durante l’emergenza sanitaria per sbrigare le pratiche per i  bonus”. E aggiunge: “c’è sempre un lavoro dietro ogni battuta. Come quando scrivi una canzone o una poesia”

Come sta procedendo il suo percorso artistico in Made in Sud?

Sto vivendo una crescita poiché, oltre a portare nuovi personaggi e quindi a rinnovarmi dal lato artistico, sono diventato anche ufficialmente un autore e collaboro con diversi comici.

Peppe Domanda è una evoluzione di un suo personaggio?

E’ nato poco prima del Covid a teatro. Poco prima dell’emergenza sanitaria era il classico truffatore napoletano che si inventava qualsiasi pratica per guadagnare qualcosa. Dopo il Covid è diventato attualissimo, dato che sono venute fuori tutte queste pratiche per i bonus. Sembrava proprio creato apposta e quindi l’ho reso attuale. Prima Peppe aveva una cartellina, adesso fa le pratiche on line. E’ un personaggio di denuncia, ma mi sta divertendo tanto. Molto diverso dagli altri personaggi che ho interpretato, dove ero sempre vittima.

Qual è la domanda che non troveremo mai su Pepp App?

E’ proprio una bellissima domanda! Se mi dai venti euro ti faccio vedere che c’è tutto!

Perché ad ogni risposta ci sono i venti euro?

Ho voluto inserire questo tormentone per dare simpatia al personaggio e un carattere identificativo. E poi con venti ci sono tanti giochi di parole che posso fare. Nel remake di “Fast and furious”, Stefano De Martino mi chiede: “Con Vin Diesel?” e io rispondo “Con Vint Eur”.

Lei è stato anche il “Tatuatore”. Se dovesse farsi un tatuaggio oggi, come sarebbe?

Un peluche, perché è stato il mio lancio a Made in Sud. Lo farei con un errore e quindi coinvolgerei anche il  mio personaggio “Sbaglio” e lo pagherei venti euro.

Lei nella realtà in cosa sbaglia?

Il tema dell’errore nel personaggio “Sbaglio” era per renderlo più simpatico perché, se incontri un tatuatore perfetto e brillante, parti vincente. Di errori ce ne sono tanti. Ho voluto far emergere che finché non commetti degli errori non lo comprendi, ma quando li fai, è davvero pericoloso e bisogna stare molto attenti e farne tesoro.

Come nasce il personaggio “Titì” che ha fatto impazzire moltissimi bambini?

E’ stato il mio esordio. Feci un provino con Nando Mormone e portai un vecchietto, ma non mi rispecchiava. Così venne fuori l’idea di un amico immaginario, una sorta di coperta di Linus che aiutava un personaggio carico di insicurezze, pur non parlando.

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