Milly Carlucci

La scommessa più grande

Il 19 settembre in prima serata su Rai1, in diretta dall’Auditorium Rai del Foro Italico a Roma, torna “Ballando con le stelle”. Tredici coppie in pista per una sfida lunga dieci puntate. A giudicarle, la giuria composta da Carolyn Smith, Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Selvaggia Lucarelli e Ivan Zazzaroni. Ad accompagnare i ballerini ancora una volta la band diretta da Paolo Belli, in regia Luca Alcini. Il RadiocorriereTv incontra la conduttrice: “Quest’anno, per tutti noi, ci vogliono ancora più forza e determinazione”

“Ballando con le stelle” è da sempre sinonimo di sfida e quest’anno lo è ancora di più. Milly, è pronta?

Sabato sera, quando andremo in onda, come Cristoforo Colombo bacerò la terra. Quello che stiamo compiendo è un percorso che nemmeno nell’addestramento dei marines… è una cosa incredibile (sorride).

Cosa significa fare convivere ogni giorno un lavoro tanto bello ed emozionante con il rischio del contagio?

È tutto molto complicato, non puoi dimenticare nemmeno un attimo di essere immerso in una serie di problemi. E poi abbiamo dieci puntate dal vivo, senza pubblico in studio, non siamo un programma impacchettato e registrato che nel momento in cui è realizzato va in onda di certo. Noi, facendo tutti gli scongiuri, siamo legati a quello che accadrà in Italia.

Quanto aiuta avere alle spalle una grande squadra, quella famiglia di “Ballando” che lei stessa ha costruito negli anni?

Siamo un gruppo compattissimo, siamo veramente una famiglia. Chi entra a fare “Ballando” diventa parte di una famiglia allargata. Si crea un clima di solidarietà, complicità, di mutuo supporto, che aiuta tanto. Ci siamo tenuti in contatto nel periodo peggiore del lockdown, tutti si sono allenati via internet con i propri maestri, non abbiamo mai fatto cadere il livello dell’ottimismo e dell’umore.

Lei è una professionista di grande esperienza, cosa ha imparato dal momento storico che stiamo vivendo?

Umanamente si è rafforzato ancora di più il senso della fragilità che noi dovremmo ricordare di avere. Sono sempre stata convinta che un grande limite degli esseri umani sia quello di pensare di essere i padroni del mondo, mentre non lo siamo affatto. Covid-19 a parte, nel mondo abbiamo aperto grandi ferite, vogliamo parlare dell’oceano invaso dalla plastica e dello scioglimento del ghiaccio nei poli? Tutte cose che gridano al disastro e al pericolo vero per l’umanità, però andiamo avanti come se nulla fosse.

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