Miguel Gobbo Diaz

Sempre in movimento (ma con un posto sicuro dove tornare)

Ne ha fatta di strada da quando, a soli vent’anni, lasciava la provincia vicentina per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. «Un’esperienza bellissima, importante, ma la vera palestra è il set», dice l’attore protagonista di “Nero a Metà”, il giovedì in prima serata su Rai1

La prima stagione si è chiusa alla grande, le seconde sono sempre una sfida. Come si è allenato?

Conoscevo già molto bene come sarebbe stato il lavoro, è stato più semplice prepararmi e organizzarmi per essere “pronto” a ogni situazione. Me la sono goduta molto di più rispetto alla volta precedente. La prima stagione è stata tutta una scoperta, anche perché era la mia prima grande esperienza lavorativa, questo secondo appuntamento l’ho vissuto con meno tensione. Ho ritrovato con piacere i colleghi, una piccola famiglia che si sostiene.

Com’è cambiato Malik?

È certamente più consapevole e maturo nel lavoro, è un professionista che segue la giustizia, ma nella vita privata ha ancora molta strada da fare. Vuole essere indipendente dal punto di vista professionale, vuole trovare il proprio spazio nella squadra, un po’ come chi vive con i genitori e a un certo punto sente l’urgenza di cavarsela da solo e spiccare il volo.

E Miguel?

Quando decidi di fare questo mestiere si cambia molto, l’esperienza acquisita aiuta ad affrontare il lungo cammino. Sul lavoro mi sento più sicuro e, nonostante le solide basi che mi ha dato il Centro Sperimentale di Cinematografia, la vera grande palestra è fuori, sul set.

“Nero a metà” le ha dato popolarità ed è oggi considerato una delle promesse del cinema e della Tv. Questo la spaventa, o è uno stimolo in più?

Ho scelto io questo mestiere, sono quindi pronto a qualsiasi sfida. È un lavoro che ogni giorno ti mette in difficoltà per la sua natura precaria, è necessario quindi essere una persona equilibrata e accettare di mettersi in competizione con se stessi sempre, con umiltà e con onestà, per dare il meglio. Dopo queste importanti esperienze nelle lunghe serialità, mi piacerebbe molto mettermi alla prova anche nel cinema.

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