Michele Mirabella

Il RadiocorriereTv incontra l’ideatore e conduttore dello storico programma di Rai3, in onda dal lunedì al venerdì alle 11 e il sabato alle 8: «Il mio elisir di benessere? Tranquillità, dieta mediterranea, movimento e humor»

foto IWAN PALOMBI

La stagione televisiva ha visto l’atteso ritorno di “Elisir”, come sta andando?

Un’edizione nuova e antica al tempo stesso. Siamo tornati al marchio glorioso di “Elisir” e sono molto contento. La trasmissione, che si avvale della collaborazione di Benedetta Rinaldi e mia, ha una struttura rinnovata, più agile. Siamo molto soddisfatti anche dal punto di vista degli ascolti. 

Era il 1996 quando il programma debuttò su Rai3. È cambiato, da allora, il suo modo di parlare di salute e benessere in televisione?

No, ma mi sono sempre sforzato di perfezionarlo, di perfezionare una scelta estetica e logica del linguaggio. Ho sempre ritenuto che la televisione sia il sommo foro della divulgazione, dai tempi del maestro Alberto Manzi, ma anche da prima. 

Quale ruolo deve avere un divulgatore?

Il divulgatore non deve essere competente, tanto varrebbe, altrimenti, che facesse dei monologhi. Ancorché provvisto di credenziali culturali importanti, come un corso di studi, lauree, un’esperienza sul campo, nel mio caso aggiungo a tutto questo la pratica professionale del teatro e della radio da cui io provengo, il divulgatore deve riuscire a essere bonariamente e benevolmente reticente per quanto riguarda le sue competenze. 

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