Max Giusti
Emozioni… in incognito
Dall’8 settembre, in prima serata su Rai 2, la nuova stagione del docu-reality che racconta l’avventura di boss che hanno deciso di affrontare la sfida di lavorare sotto mentite spoglie per una settimana insieme ai loro dipendenti. “Penso che questa – dice il conduttore al RadiocorriereTv – sia un’edizione molto attuale. Ho visto una grande unione tra imprenditori e lavoratori. Del resto, solo chi è coeso può superare questo momento così imprevedibile e delicato”.
“Se dovessi trovare un aggettivo per descrivere questa esperienza direi emozionante. Le quattro puntate sono un concentrato di emozioni, di stati d’animo altalenanti. Sono veramente coinvolgenti e, a volte, anche divertenti, quando abbiamo cercato di sdrammatizzare certe situazioni…” E’ entusiasta del suo nuovo impegno televisivo Max Giusti che, dall’8 settembre in prima serata su Rai 2, condurrà la nuova edizione del “Boss in incognito”, il docu-reality che racconta l’avventura di imprenditori che affrontano la sfida di lavorare per una settimana, sotto mentite spoglie, insieme ai loro dipendenti.
I telespettatori l’hanno lasciata in estremo oriente durante l’avventura di Pechino Express e la ritrovano in alcune aziende italiane…
Mi ritrovano nel cuore dell’Italia che sta tenendo duro in questa fase difficile. Penso che questa sia un’edizione molto attuale, perché il momento che stiamo attraversando è singolare. Siamo entrati nelle aziende in questi mesi delicati e abbiamo girato tra la fine di giugno e l’inizio di agosto e ciò ci ha dato una contemporaneità importante
Tra le novità di questa nuova stagione, il fatto che anche lei sarà in incognito come i boss…
E’ un’idea partita da Rai 2, hanno pensato che essendo io già avvezzo ad entrare nei panni di altri, ciò permettesse di dare una mano al boss in alcune occasioni. Tra l’altro, in questo modo, alla fine c’è un doppio svelamento, nel senso che la persona con cui i dipendenti hanno lavorato non solo non stava cercando un lavoro, ma è anche un personaggio famoso. Quando i dipendenti mi hanno visto apparire alle spalle del loro boss “svelato”, sono rimasti impietriti (ride ndr)
E lei come ha vissuto questa finzione?
Ho sempre fatto personaggi, ma in quel caso si sapeva che ero una fake, una parodia. In questa esperienza invece avevo il terrore di essere scoperto, nei primi minuti ero veramente molto spaventato. E’ stato fatto un lavoro incredibile, che mi ha dato un’emozione fortissima. Poi c’è stato il lavoro da attore, ho inventato una nuova personalità vestita da qualcun altro, ma con l’anima vera. E’ stato un impegno molto duro per me e anche sconvolgente
Che situazione avete trovato nelle aziende, in questo momento così particolare?
I dipendenti hanno fatto dei grandi sacrifici per continuare a poter lavorare, c’è gente che per esempio si è anche ridotta lo stipendio, e gli imprenditori ne hanno fatti altrettanti. Ho visto una grande coesione, una grande unione tra imprenditori e lavoratori. Del resto, solo chi è coeso può superare questo momento così imprevedibile. Senza dei grandi lavoratori non c’è un grande imprenditore e viceversa.
Ricordando i mesi difficili che abbiamo trascorso, cosa le ha dato più fastidio?
Vorrei sapere chi è quello che ha detto che dopo questa pandemia saremmo stati tutti migliori… Non si può vivere di slogan, si deve vivere di quotidianità, io vivo nel territorio, sono uno che ha sempre lavorato e con “Boss in incognito” ho scoperto dei lavori veramente duri, proprio di fatica fisica. Penso per esempio a coloro che raccolgono i limoni nelle scalinatelle della costiera amalfitana e portano su le casse da 30 chili. Fanno tutto a mano. Ci sono ancora lavori durissimi nel nostro Paese, li ho al fianco tutti i giorni e alcuni li ho anche fatti… “saremo tutti migliori” col cavolo, dunque…