Max Gazzè

Poesia, ironia e raffinatezza

Max Gazzè racconta il suo album, “La matematica dei rami”, in un’intervista realizzata subito prima del live di “Tarantelliri”, dove insieme a Chiara Zuccoli ha proposto anche l’estratto “Vero amore”

Max Gazzè, “La Matematica dei rami” crea una grande energia…

Energia applicata direi, nata insieme alla “Magical Mystery Band”, musicisti straordinari, amici con i quali mi sono trovato benissimo in questa atmosfera e alchimia con le quali abbiamo realizzato questo album. Ho scelto di fare un album diverso nella modalità di realizzazione, che mi sta dando molte soddisfazioni.

Perché questo titolo? E’ collegato alla simbologia dell’albero?

L’albero è un simbolo che mi ha sempre affascinato nel corso di questi anni nella sua apparentemente casuale ramificazione. In verità c’è una geometria, una metrica della terra, della natura, che fa sì che i rami crescano in maniera asimmetrica rispetto al nostro ordine mentale euclideo e che invece rispetta la matematica della natura e non la natura della matematica. Questo fa sì che l’albero diventi resistente, che cresca in quel modo e proprio in quel posto perché a livello morfogenetico è il modo più forte per resistere anche alle intemperie. Insomma, mi ha sempre affascinato tutto ciò che è asimmetrico.

Grande profondità nei suoi testi e in questo album solitudine, disturbi emotivi, amore, riflessioni. A cosa si ispira per scrivere? C’è un luogo che la ispira?

Luoghi ovunque. Le ispirazioni sono delocalizzate, perché è sempre una interpretazione che posso anche avere non stando in quel luogo. A volte mi trasporto, viaggio e quel luogo è nella mia mente. C’è un detto orientale che dice che se vuoi sapere da dove nascono i fiori, neanche il Dio della primavera lo sa. Rimane ancora e per fortuna un mistero da dove arriva l’ispirazione.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 39 a pag. 36