Matteo Martari
Con tutto me stesso
Matteo Martari, tra gli interpreti più amati di “Un passo dal cielo”, racconta al RadiocorriereTv la passione per la recitazione, per i motori e per la natura. Sul personaggio di Albert Kroess afferma: “L’ho trovato veramente solo al mio arrivo sulle Dolomiti”
Albert Kroess è certamente un personaggio controverso e al tempo stesso affascinante, come lo vive?
La cosa che non può permettersi di fare un attore è criticare un personaggio, altrimenti non ne viene più fuori. Sono personaggi, fanno quello che c’è scritto sul copione. Al tempo stesso tendo sempre a difendere Albert che a una prima occhiata può risultare un cattivone. In realtà non lo è, è complesso, talvolta certe ferite ti fanno agire in maniera sconsiderata.
Come è stato il vostro primo incontro?
Albert è lontanissimo da me, ma incontrarlo è stato interessante. La cosa che mi ha stupito è che mentre lo preparavo, a Roma, c’era qualcosa che non mi tornava, non riuscivo a capire la sua essenza, cosa che invece ho trovato nel momento in cui sono arrivato in montagna. La montagna ha questa sorta di magia. Un personaggio come Kroess, che vive un rapporto così stretto con la natura, l’ho trovato solo al mio arrivo sulle Dolomiti.