Massimiliano Ossini
Oltre il bianco della neve
La montagna è nel suo DNA e da sette anni con “Linea Bianca”, ne racconta la bellezza, le tradizioni e le emozioni. Il conduttore al RadiocorriereTv: «Vogliamo dare voce alla memoria del territorio. I monti ci insegnano la lentezza e ci aiutano a capire dove vogliamo andare». Dal 12 dicembre alle 14 su Rai1
Torna “Linea Bianca”, da dove partirete?
Quella che sta per partire sarà un’edizione un po’ diversa dal solito. Dopo sette anni, e in concomitanza con quello che sta accadendo, abbiamo deciso di raccontare tutte le montagne d’Italia. Andremo oltre il bianco della neve, degli sci, degli sport invernali e racconteremo le vette con o senza neve, dando ampio spazio alle storie delle persone. Vogliamo dare voce alla memoria del territorio, attraverso personaggi, anche poeti e scrittori, per raccontare gesta eroiche. Mai quanto ora è importante conoscere la nostra storia, rafforzare il legame con le nostre radici che ci porta a riflettere sui valori veri della vita.
Storie e testimonianze che partono dalla gente comune…
Nelle prime puntate andremo a visitare ragazzi che, un po’ per il Covid, un po’ perché avevano intenzione di farlo, hanno avuto il coraggio di abbandonare le città. Incontreremo una coppia che ha lasciato il lavoro a tempo indeterminato e si è trasferita in Trentino. Provavano da sei anni ad avere un figlio e in montagna ci sono riusciti. Questo racconta come la mente possa fare tanto, lo stress e la frenesia quotidiana non ti danno la serenità per vivere come vorresti realmente.
Quanto l’ha cambiata negli anni la Montagna e cosa le ha insegnato?
Tantissimo, non pensavo che potessi rallentare la mia vita in questo modo. Gradualmente ho iniziato ad apprezzare il non correre, la voglia di scoprire, cosa che avviene di solito a una certa età, invece è stato tutto naturale e graduale, e oggi mi sento un po’ come se fossi il testimone di questi valori. Ho avuto la fortuna di scoprirli e ora devo in qualche modo comunicarli agli altri.