MASSIMILIANO CAIAZZO
Ho scoperto la magia di fare l’attore
Ha ottenuto grande successo con “Mare Fuori” su RaiPlay interpretando Carmine Di Salvo: “E’ un ruolo in grado di incidere, portatore di temi forti e inusuali – spiega – Ci sono realtà piene di ragazzi come lui, con animi enormi. Per i giovani ci vorrebbero molti più punti di riferimento intelligenti”
Si aspettava tanto successo per il suo ruolo in “Mare Fuori”?
Ero consapevole del fatto che si trattava di un ruolo in grado di incidere, perché portatore di temi forti e inusuali per come vengono trattati. Però è ancora presto per parlare di tanto successo. La cosa che mi fa piacere è vedere le persone che capiscono e che, molto spesso, si rispecchiano in certe situazioni. Mi dà soddisfazione. Ma sono scaramantico e ho i piedi per terra.
Dove è nata la passione per la recitazione?
Da quando ero piccolo. Io non sapevo che ci fosse un mestiere come quello dell’attore nel quale si potessero fare certi tipi di cose. Mi capitava di vedere “Il Signore degli Anelli” e volevo essere Gandalf, o vedevo “Spiderman” e volevo essere Peter Parker. Poi giocavo nella mia cameretta rielaborando le storie. Ho scoperto che c’era un mestiere che si chiamava attore e ho pensato che, se questa magia stava lì, dovevo andare lì.
Il suo ruolo in “Mare Fuori” porta a riflettere su cosa?
Sulla responsabilità che ognuno di noi ha quando compie delle scelte. Sullo scegliere su chi o su cosa ispirarsi, sul fatto che ci sono sempre delle alternative.