Gigi Marzullo
Si faccia una domanda
Gigi Marzullo, re della notte di Rai1, in libreria con il volume che raccoglie 365 domande intime e surreali ai protagonisti del passato e del presente
Come nasce “Si faccia una domanda”?
Dalle tantissime domande che ho fatto in tanti anni di “duro lavoro” (sorride), ma nasce soprattutto da quelle fatte al tavolo di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Abbiamo cominciato a esasperare i quesiti, lo scorso anno è nato “Non ho capito la domanda”, quest’anno “Si faccia una domanda”, che spero sia il secondo capitolo di una trilogia. A differenza dello scorso libro ogni domanda è indirizzata a un protagonista, a un personaggio del passato, del presente e anche del futuro, data la giovane età di molti di loro. Mi rivolgo a Marx, a Hegel, a Schopenhauer, come a Orietta Berti, a Luciana Littizzetto e a tantissimi altri.
Come hai scelto i personaggi, di ieri e di oggi, ai quali ha rivolto virtualmente le domande del libro?
Attraverso le domande e le interviste fatte negli anni e quelle che avrei voluto fare, ma che per motivi anagrafici, sia miei che dei protagonisti, non ho avuto la possibilità di fare.
Scrivi che “domandare è un modo per mettersi in moto verso l’ignoto”, cosa hai scoperto delle persone e della vita nel corso di tanti anni di lavoro?
Che la vita è una cosa bellissima, che ci sono tante cose da raccontare, che la vita è fatta di alti e di bassi, di sofferenze e di gioie e che bisogna essere pronti ad affrontare anche i momenti bassi con ottimismo, quando ci si riesce, senza mai perdere la speranza, sempre tenendo presenti, come amiche, la volontà e la tenacia, le stesse volontà e tenacia che in un certo senso mi hanno assistito, mi assistono e credo mi assisteranno anche in futuro.