MARTA FLAVI
Quella copertina del Radiocorriere…
Una vita nel segno della Tv, una popolarità mai venuta meno in oltre quarant’anni di carriera. Gli esordi e il successo, l’amore e la solitudine, il passare del tempo e la libertà: la conduttrice si racconta al nostro giornale
Di fronte a lei un foglio bianco. Quali parole userebbe per iniziare a scrivere il romanzo della sua vita?
Una donna nata nel posto giusto, da gente giusta e che si è divertita tanto.
L’esordio come annunciatrice nelle televisioni locali, il debutto alla Rai con “Linea Verde”, la grande popolarità raggiunta con la televisione commerciale e “Agenzia Matrimoniale”. Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta per lei la Tv?
Innanzitutto la possibilità di essere indipendente economicamente, cosa che ho sempre ritenuto fondamentale. Vengo da una famiglia che non mi ha mai fatto mancare nulla, ma volevo dimostrare ai miei di riuscire a provvedere a me stessa. Capii da subito che fare Tv era un modo per guadagnare: l’ho sempre considerato un lavoro e non un dono divino senza il quale non avrei potuto vivere. È qualcosa che ho sempre rispettato, che ho fatto e faccio con la massima professionalità.
È poi arrivato il giorno in cui questo lavoro ha iniziato ad amarlo…
Quando è arrivato il successo. Mi piace pensare che il successo sia stato per me un imprevisto sul lavoro (sorride).
È sempre stata una donna libera?
Mi è stato insegnato a esserlo, e per questo devo dire grazie a chi mi ha educato. Sono stata fortunata, la libertà non è stata per me una conquista ma un modo di essere.
Una popolarità trasversale, l’apprezzamento del pubblico di ogni età. Come si rimane nel cuore del pubblico per tanto tempo?
Non ho mai capito veramente il motivo di un successo così grande e non capisco per davvero come questa popolarità faccia a resistere ancora. Ma non mi pongo più domande (sorride). Posso dire che anche l’attenzione del vostro giornale mi dà grande gioia.
Era il 1982, il RadiocorriereTv le dedicò la copertina per la conduzione di “Tutti per uno”, fortunato programma per ragazzi di Rai 1…
Fu proprio quella copertina a farmi capire che ce la stavo facendo. Ne fui orgogliosa. Pensi che mio padre comprò tantissime copie del Radiocorriere e le distribuì a parenti e amici.
Nel lavoro e nella vita privata ha conosciuto da vicino i grandi della televisione, cosa le hanno insegnato?
Che la forza dei grandi è nella semplicità, nel darsi al pubblico senza filtri. Penso ad esempio al mio amico Gianfranco Funari e penso a Corrado, un uomo adorabile. Lui mi chiamava “piccolé”, mi invitava a non perdere la spontaneità, a essere sempre me stessa. Mi diceva anche che in televisione avevo un bel tre-quarti, di puntare su quel tipo di inquadratura. Cosa che feci.
Chi è Marta Flavi oggi?
Una donna molto centrata, soddisfatta della propria vita. Ho avuto dei dolori forti, delle frustrazioni, come capita a tutti. Ma i momenti belli sono stati di più degli altri. Credo di essere una donna che sa ascoltare e che sa amare.
Marta Fiorentino e Marta Flavi…
… ormai sono la stessa cosa (sorride)…
…è capitato che in passato fossero in disaccordo?
Forse quando qualche fotografo mi chiedeva di avere un atteggiamento un po’ più ammiccante. Lì c’era Marta Fiorentino che diceva “lascia stare” …
…e chi aveva la meglio?
Marta Flavi, perché si trattava di lavoro.
Che rapporto ha con il tempo che passa?
Buono, perché sono fortunata e sono rimasta bella (sorride). Ho un rapporto terribile con la morte, perché sono convinta che potrebbe essere superata, cosa che penso un giorno, forse fra cent’anni, avverrà, ma io non ci sarò. La trovo un fatto innaturale, ingiusto, qualcosa di orribile. Il tempo che passa è un privilegio, non mi fa paura invecchiare, cercherò sempre, fino alla fine, di essere esteticamente gradevole.
Se potesse ricominciare rifarebbe tutto allo stesso modo?
Ho fatto degli errori sia nel privato che nel lavoro. Nel primo caso rifarei tutto ma accorciando i tempi, per esempio nelle storie.
Avrebbe voluto avere la forza di mettere la parola fine a un amore?
Ci sono momenti in cui non riesci a farlo perché pensi che qualcosa possa cambiare, che sia giusto dare una nuova possibilità.
Teme la solitudine?
Non ho il senso della solitudine e non sono obbligata ad avere qualcuno al mio fianco. Questo non vuol dire che non ami stare con gli altri, con gli amici, con le persone a cui tengo.
In amore esiste “per sempre”?
Ogni volta che ho amato qualcuno ho pensato che sarebbe stato per sempre, poi ho visto che non era esattamente così (sorride). Con il tempo ho capito di preferire gli amori brevi e felici.
Lei è una donna felice?
Ho lavorato molto su di me per essere serena. Lo sono quasi sempre.
È scaramantica?
Ho delle mie piccole superstizioni. Il primo giorno dell’anno, ad esempio, devo sempre scendere dal letto con il piede destro, ed evito l’intimo di colore rosso. Non mi ha mai portato bene. Vado con lo slip nero che è sempre chic (sorride).
Un suo pensiero al pubblico che continua a volerle bene…
Un senso di gratitudine infinita unito allo stupore. L’amore del pubblico non l’ho mai dato per scontato. Quando la gente mi ferma per strada, e accade spesso, nonostante sia parecchio tempo che non ho un programma mio, provo una gioia immensa.