MARIA GIOVANNA ELMI
Signore e Signori Buonasera
La popolare presentatrice e indimenticata “signorina buonasera”, sui teleschermi della Rai dal 1968, ripercorre con il Radiocorriere Tv, annuncio dopo annuncio, una carriera straordinaria nel segno del Servizio Pubblico
Un annuncio indimenticabile che la lega ai 70 anni della tv e ai 100 della radio?
Quello che farò tra poco al Radiocorriere Tv su queste date importantissime (disponibile anche sui social del nostro giornale). Davvero un’emozione. Nella mia vita ho fatto sempre annunci, anche a Natale e a Capodanno. Alla mezzanotte del 31 dicembre era bello condividere le lenticchie che portava uno dei tecnici o lo spumantino che ci dava la Rai per fare il brindisi e farci gli auguri. Sono stati momenti belli, perché ho amato molto il mio lavoro.
Nel 1981 un sondaggio la incoronò “La più amata delle annunciatrici”. Come accolse quel risultato?
Con emozione e soddisfazione. Il sondaggio della Doxa per la trasmissione “Flash” condotta da Mike Bongiorno su Rai 1 mi attribuì un gradimento del 40 per cento. Risultato confermato qualche anno più tardi, nel 1986, dal sondaggio per la trasmissione “Pentatlon” di Mike Bongiorno su Canale 5. In quel caso venni definita “La più amata tra le annunciatrici della Rai e delle reti Fininvest”. Fu pazzesco, io fui contentissima. Poi, nel 1991, su Rai 1, Pippo Baudo, condusse la trasmissione “1 su 100” dove si cercavano i personaggi più amati dello spettacolo. All’ultima puntata, mi trovai tra i primi dieci nomi, unica donna insieme a Loretta Goggi. Questo mi lusingò, mi fece un immenso piacere perché era la dimostrazione del grande affetto che mi è sempre arrivato dal pubblico.
Lei ha amato anche tanto la radio…
Ricordo che mi affidarono il registratore portatile della Rai: il “NAGRA 3 ” e mi mandarono a fare interviste per vari programmi, riuscii a intervistare personaggi come Sammy Davis Jr., Gilbert Becaud, e Tony Curtis. Inoltre, mi chiesero di presentare in diretta da via Asiago, la trasmissione radio delle 6 del mattino. Arrivavano lettere da parte del pubblico, in quantità industriale. Oggi sarebbero stati messaggi social ed e-mail. A scrivere erano le persone che si svegliavano molto presto per andare a lavorare, ed erano tantissime. Poi mi proposero, sempre per la radio, di condurre la trasmissione “Salve Ragazzi”. Si trattava di raggiungere le sedi militari dell’Aereonautica o della Marina o ancora degli alpini in cui i ragazzi svolgevano il loro servizio militare, in quegli anni obbligatorio. Sono stata a bordo di un incrociatore lanciamissili e di un sommergibile. Per salire a bordo degli aerei mi dissero che avrei dovuto superare una visita all’istituto di medicina legale. Lo feci e risultai idonea. Da quel momento riuscii a fare interviste sul Grumman Albatross (aereo anfibio), su di un elicottero, ma soprattutto su un Fiat G 91 T dell’Aeronautica militare dove ho potuto condividere “cabrate” ma anche un “looping”. Per questa occasione, nella base di Pratica di Mare, mi hanno dato la tuta “anti G” del Generale Remondino appena andato in pensione. Credo di essere stata la prima donna che ha volato su un reattore militare. Quando scesi tutti pensarono che fossi distrutta, invece ero pallida ma contenta. Era un fare radio dinamico, reale, anche coraggioso.
Nel 1972 lei fece direttamente il provino per lavorare alla televisione a colori. Come visse quel cambiamento?
Con molta curiosità. Il mio lavoro era lo stesso della tv in bianco e nero. Tecnicamente ci dicevano di non mettere abiti bianchi, perché “il bianco spara”. L’ho vissuta come una cosa bella davvero.
Quale annuncio le ha suscitato le emozioni più forti?
L’emozione non è mai mancata. Imparavo tutto a memoria, per cui se c’erano i famosi “riassunti delle puntate precedenti”, io mi preparavo studiando ogni episodio del teleromanzo e riuscivo, per così dire, a raccontare il tutto. Una volta sentii un gran rumore nello studio accanto, dal quale stava andando in onda la collega Rosanna Vaudetti sull’altra rete, e pensai che fosse caduta. Non era successo nulla ma temetti di perdere il filo del discorso. Emozione o spavento come al solito, solo miei. Infatti, non se ne accorse nessuno. Le emozioni sono state forti anche in occasione dei programmi televisivi che ho condotto da Sanremo nel 1977 con Mike Bongiorno, a Sanremo 1978 dove ho aperto la serata da sola; per i programmi per ragazzi come “il Dirigibile ” sia con Tony Santagata che con Mal e “Buonasera con .. Tarzan-Superman-La famiglia Adams-e-Atlas Ufo Robot”. Poi ancora i dieci anni di “Sereno Variabile” condotta insieme a Osvaldo Bevilacqua. Per questa trasmissione ho intervistato perfino Silvester Stallone nel deserto israeliano dove girava “Rambo 3”.
Com’era il rapporto con le altre annunciatrici della Rai?
Buonissimo. Con Roberta Gusti è stato bellissimo, non avendo figli eravamo molto più libere e nonostante i turni riuscivamo a vederci fuori dal lavoro. Ma il rapporto era ottimo anche con Nicoletta Orsomando, Mariolina Cannuli, Gabriella Farinon e Rosanna Vaudetti con la quale ho anche lavorato negli ultimi anni nella trasmissione di Pier Luigi Diaco “Bella Mà” su Rai 2, per lo spazio “La posta del cuore”. Un’altra bellissima esperienza in Rai. Quale sarà la prossima?
Ci annuncia l’evento del 6 ottobre di Rai 100?
Signore e signori, su Rai 1, in diretta dal Palazzo dei Congressi di Roma, Carlo Conti presenta “Cento”, una grande celebrazione televisiva dei 100 anni del Servizio Pubblico radiotelevisivo.