Marco Lollobrigida

Sempre in fuorigioco (con leggerezza)

Insieme agli amici Ciccio Graziani e Domenico Marocchino il giornalista conduce “Campioni del mondo”, l’appuntamento del sabato dedicato al calcio in tutte le sue dimensioni. L’attualità sportiva, gli aneddoti, i sondaggi, la musica, il divertimento. Alle 12 su Rai Radio2

Come è nata “Campioni del mondo” e soprattutto, come è nata la vostra formazione a tre?

A “Campioni del mondo” dovevamo esserci io, Ciccio Graziani, Paolo Rossi e Domenico Marocchino. Ciccio e Paolo sono campioni del mondo, Domenico è un campione del mondo di “follia” (sorride), cita il Simposio di Platone, Baudelaire, è un campione del mondo di cose anche diverse. Paolo era ben contento di fare il programma, poi si è ammalato, e così siamo rimasti io, Ciccio e Domenico. La trasmissione è dedicata agli italiani, alle sensazioni bellissime che la Nazionale ci ha regalato nel 1982, tanto è che nella sigla sentiamo proprio il mitico Nando Martellini esclamare “Campioni del mondo”.

A “Campioni del mondo” lo sport va decisamente “oltre” il rettangolo verde… si può dire che da voi il fuorigioco sia sempre contemplato?

(Sorride). Siamo sempre in fuorigioco perché si parla di tutto, non soltanto di calcio. Abbiamo la rubrica “calcio e pepe” nella quale ci occupiamo di cucina e così le persone ci mandano le foto dei piatti che stanno cucinando all’ora di pranzo. Abbiamo anche un ottimo riscontro di pubblico femminile proprio perché non si parla di calcio in maniera convenzionale. Il 65 per cento dei nostri ascoltatori è composto da donne, molte delle quali ci dimostrano simpatia anche attraverso i social. Si parla del calcio diversamente, è raro che si faccia un’analisi tecnica o tattica, raccontiamo il calcio come fenomeno sociale, per come viene sentito dalle persone. Parliamo di come è cambiato questo sport, dell’esasperazione della vittoria a tutti i costi. Ci piace coinvolgere il pubblico, lo facciamo anche con sondaggi divertenti che nascono anche lì per lì.

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