Marco Bocci – Cinzia Th Torrini
Tra il bene e il male
Nella serie di Rai1 Marco Bocci interpreta Diego Mancini, il medico che per salvare il figlio tradisce il codice deontologico: «È una narrazione che fa riflettere e dà allo spettatore una possibilità molto schietta, lampante e diretta di potersi immedesimare con i protagonisti» afferma l’attore. La regista, Cinzia Th Torrini: «Al personaggio principale ho cercato di dare un forte senso di colpa per quello che ha fatto». La seconda puntata giovedì 30 settembre in prima serata
Com’è stato il suo incontro con il personaggio di Diego Mancini?
Sono rimasto affascinato dal protagonista di questa storia fin dalla prima lettura della sceneggiatura. Mi capita raramente di leggere una serie, di sei puntate, e di rimanerne totalmente preso, di essere catapultato in quel mondo, di immedesimarmi subito nelle scelte del personaggio, alcune delle quali spiazzano mentre altre le cavalchi. L’incontro con “Fino all’ultimo battito” è stato da subito appassionante. Appena ho concluso di leggere la sceneggiatura, ho chiamato la mia agente e le ho detto che avremmo dovuto fare assolutamente la serie.
La scelta del cuore di un padre, la scelta etica di un medico. Qual è il confine tra questi due mondi?
Diego Mancini fa una scelta che molti condanneranno e tanti altri invece cavalcheranno. È questo l’elemento interessante della dinamica narrativa e di quel personaggio. Io avrei fatto probabilmente la sua stessa identica scelta. Non c’è un confine tra il bene e il male. Bene e male vengono mescolati, è una miscellanea. Ci sono tanti movimenti che sono collusi tra di loro, tra bene e male, che cercano di andare avanti per un’idea di riuscire a salvarsi in qualche maniera.
Una narrazione che ha colori tra loro molto diversi…
Una predominante di questa serie è il crime, non parlo di un crime fantastico, ma riportato a una quotidianità reale, che tutti possono vivere. Mi auguro che questo possa appassionare i telespettatori come ha appassionato me. È una serie che fa riflettere e dà allo spettatore una possibilità molto schietta, lampante e diretta di potersi immedesimare con i protagonisti.
CINZIA TH TORRINI:
Una storia forte che ha al centro l’elemento della scelta e che impone una riflessione…
La sfida di questa storia è quella di avere un eroe, un cardiochirurgo di fama, anche molto freddo, molto cool, che viene toccato dal problema del figlio. Mi sono chiesta come avrei reagito io davanti a una situazione simile e ho cominciato a chiedere in giro. La maggior parte delle persone mi ha risposto che sarebbe andata avanti, che si sarebbe comportata come il protagonista. Al personaggio di Diego Mancini ho cercato di dare un forte senso di colpa per quello che ha fatto. In più c’è il destino, inevitabile, che quando fai qualcosa di male, in un modo o in un alto, ti porta ad accettare dei compromessi che, come nel caso del protagonista, ti trascinano in un vortice infernale.