Mara Venier

Al mio tavolo si parla della vita

Il 13 settembre su Rai1 torna “Domenica In”. La conduttrice al RadiocorriereTv: “Ripartiamo da dove abbiamo lasciato a giugno, con Romina Power e Loretta Goggi, per una chiacchierata tra amiche”. Sulle lunghe dirette in solitaria nei mesi di lockdown la regina incontrastata della domenica confida: “Ho avuto paura”

Quando parte “Domenica In” l’estate è in dirittura d’arrivo. Cosa le lasceranno questi ultimi mesi?

Tanta fisioterapia al piede, quello fratturato e che tutti hanno visto ingessato in televisione, e una seconda caduta a inizio agosto a Forte dei Marmi nel giardino della casa che avevo affittato. Non ho visto un gradino (sorride), per cui ho dovuto fare altra fisioterapia al ginocchio. E poi mi rimarrà, forse per la prima volta, l’estate della famiglia. Non l’avevamo mai passata tutti insieme, con i miei figli, i miei nipoti, è stata davvero un’estate unica.

Una grande famiglia unita e tanta soddisfazione…

Anche tanta fatica per me perché sono una che vuole organizzare tutto, vuole che tutti stiano bene. Ma nonostante i miei problemi al piede è stata una bellissima estate, anche con tanti amici affettuosi. Come dice Eros Ramazzotti… più bella cosa non c’è.

E ora Mara è già al lavoro…

È come se non avessi mai finito, il programma si è concluso alla fine di giugno e abbiamo ripreso agli inizi di settembre, è stata una pausa breve. Io e il mio gruppo di lavoro ripartiamo da dove abbiamo lasciato, “Domenica In” è una squadra che vince e per questo non si cambia.

Le sue interviste sono il piatto forte di “Domenica In”, ha già pensato a chi inviterà la prima puntata nel suo salotto?

Ritorneranno Romina Power e Loretta Goggi, per ripartire da dove ci siamo lasciate a giugno. Avevamo fatto una chiacchierata a tre, tra amiche, tutte del segno della bilancia (sorride), a unirci è un affetto profondo. Poi ci sarà Enrico Brignano, ci sarà Pierfrancesco Favino, un attore che amo moltissimo.

Cosa deve avere un ospite per essere “giusto” per Mara?

Non deve preparare niente. L’ospite deve capire chi sono io e io devo capire chi ho davanti. Si crea empatia, il punto di partenza è la curiosità. C’è chi prima della trasmissione mi dice di non volere parlare di un argomento o di un altro e poi, dopo tre minuti di diretta, parla di tutto, anche di ciò di cui diceva di non volere dire nulla.

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