Lunetta Savino

Senza tacco… (ma con la gioia di stare in scena)

L’amore per la sua città, la lunga gavetta e la consapevolezza che per affermarsi ci vogliono talento e pazienza, soprattutto se sei una donna: «Nel nostro mondo però ci sono tante combattenti, bisogna insistere, continuare a parlarne e, anche se il cammino è ancora lungo, l’importante è avere scarpe comode». L’attrice barese, la domenica su Rai1 con “Le indagini di Lolita Lobosco”, si racconta al RadiocorriereTv

foto di duccio giordano

Si è parlato molto della modernità di “Lolita Lobosco”, dove la ritroviamo?

Sicuramente in Lolita, una donna del Sud che fa ritorno nella sua città, Bari, dopo una lunga esperienza al Nord, una dimensione che anch’io conosco molto bene da barese che ha vissuto in molte città diverse. È una donna che si fa strada in un ambiente maschile, che non cede a mascolinizzarsi per integrarsi, mantiene la sua femminilità, naturalmente prorompente. Un personaggio di oggi, con le sue contraddizioni, provvisoriamente single e con una madre che non si spiega la situazione sentimentale poco stabile della figlia.

Al centro della serie la sua città…

Bari, una città alla quale sono molto legata, nonostante sia andata via molto giovane, un luogo che sorprende ogni volta che ritorno, con in suoi cambiamenti, la sua modernità e vivacità. Un posto bello da vivere che mi restituisce, con il passare del tempo, nostalgie, ricordi, soprattutto ora che pezzi importanti della vita vengono a mancare, e che mi permette di riappropriarmi della memoria, di riappacificarmi con le mie radici. Quando si è giovani ci sono più conti aperti con una città che non ti ha dato esattamente quello che tu cercavi.  

Lolita Lobosco è un universo femminile molto variegato…

Tante donne e tutte diverse. C’è Lolì, ma anche l’amica Marietta – interpretata molto bene da Bianca Nappi -, una donna realizzata, certamente più disinvolta a livello sentimentale, la sorella (Giulia Fiume), e poi c’è il mio personaggio. Si raccontano i legami stretti di Lolita, quelli familiari che, tra alti e bassi, arricchiscono la sua vita. Nunzia è una donna decisionista, una vedova che da tempo si è dovuta rimboccare le maniche, ancora profondamente legata a un marito che venera e con cui parla come se fosse ancora lì con lei, nonostante tutte giuste non le avesse fatte.

Una donna a tratti spigolosa e molto comica…

Sono gli spigoli di un tipo di donna barese, gli stessi che ritroviamo nella nostra lingua, un po’ dura, ma anche molto divertente, proprio come Nunzia, un personaggio che ben si presta alla commedia, alla risata, senza trascurare il suo romanticismo.  

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 9 a pag.26