Luca Zingaretti
La felicità? L’ho vista parecchie volte
Il RadiocorriereTv intervista l’attore protagonista delle nuove puntate de “Il commissario Montalbano”, in onda su Rai1 il 9 e il 16 marzo
Montalbano sta per tornare e porta con sé tante emozioni, quelle legate alle due nuove storie e quelle dovute all’assenza di Andrea Camilleri, del regista Alberto Sironi e dello scenografo Luciano Ricceri. Come vive questo ritorno?
È stata una stagione orribile, in meno di dodici mesi se ne sono andati tre pilastri della nostra serie, tre compagni con i quali abbiamo fatto questa meravigliosa cavalcata durata 21 anni. Improvvisamente sono mancati tutti e tre, come se si fossero messi d’accordo. Ti rendi conto che se ne vanno i tuoi eroi, hai un senso di solitudine e di dolore insopportabile. Detto questo, vorrei che il ritorno di Montalbano in tv fosse l’occasione per celebrarli, non mestamente, ma in maniera allegra. Vorrei chiamare a raccolta tutti i nostri spettatori, non vediamo solo due nuove puntate, ma salutiamo i nostri eroi che non ci sono più. Siamo l’unica serie che è riuscita a mischiare la vita vera con la finzione, è accaduto quando abbiamo fatto morire il dottor Pasquano, dopo la morte di Marcello Perracchio, l’attore che lo interpretava. Si pensava inizialmente di sostituirlo, poi si capì che, soprattutto nei ruoli comici, l’identificazione tra ruolo e attore è fondamentale. Così l’abbiamo fatto morire anche sul copione, per piangerlo insieme al pubblico. È stata una scelta capita da tutti quanti, un episodio seguitissimo che ha avuto un grande riverbero sui giornali e sui social. Vorrei che la cosa si ripetesse questa volta per i nostri tre amici.