L’Italia a passo lento

LINO ZANI

Alpinista, maestro di sci, profondo conoscitore delle vette più belle d’Italia, il sabato su Rai 1 racconta i sentieri delle nostre montagne

“Linea Verde Sentieri” ha conquistato i telespettatori. Lino è soddisfatto di questa esperienza?

Sono un uomo di montagna, nato e cresciuto sui monti, non potevo che fare un programma sui sentieri, sui quali ho camminato sin da bambino per raggiungere i rifugi, le vette. Camminare sta tornando molto di moda, d’attualità, anche senza una meta precisa, perdendosi nella natura. Quando cammini, in solitudine o in compagnia, la mente va a pieni giri. Questa trasmissione, che ci porta per sentieri, ci sta premiando con gli ascolti: la gente si sta appassionando al cammino e alla scoperta dell’Italia a passo lento.

Dove ci portate in questa seconda stagione?

Abbiamo già registrato puntate in Calabria e in Puglia, adesso siamo in Trentino e saremo presto in Alto Adige. Stiamo risalendo l’Italia per andare poi in Basilicata, in Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte. Proporremo dodici sentieri uno più bello dell’altro. Nei giorni scorsi abbiamo camminato lungo un sentiero che da Otranto porta a Santa Maria di Leuca, è stato un sogno camminare sugli scogli, a bordo mare. Una cosa incredibile, non sarei più venuto via.

Come scegliere il sentiero più giusto per ognuno di noi?

Bisogna sempre informarsi prima di partire. Ci sono sentieri molto belli ma altrettanto difficoltosi, attrezzati, ci sono le vie ferrate. Penso ad esempio al Sentiero dei fiori, che nonostante il nome, ti conduce sopra i 3 mila metri, dove di fiori ce ne sono ben pochi. Il nome ti può ingannare (sorride). Devo dire che i sentieri del CAI sono sempre ben segnati, è difficile perdersi. E poi ci sono i sentieri classici, i cammini come la Francigena. In Trentino stiamo facendo un percorso nei pressi di Folgaria e Lavarone, un sentiero percorso dai soldati durante la Prima guerra mondiale.

Quali sono le regole per vivere la montagna, i cammini, e farlo in sicurezza?

È fondamentale avere sempre una bella scorta d’acqua nello zaino e anche qualcosa da mangiare. Quindi vestirsi a cipolla, perché d’estate si cammina sì in maglietta, ma quando arriva un temporale la temperatura cala anche di quindici gradi di colpo e si rischia l’ipotermia, soprattutto se si è bagnati e in quota. Insieme ai temporali c’è anche il rischio dei fulmini, è quindi importante non fermarsi sotto le piante isolate e non stare mai in gruppo. Per quanto riguarda le scarpe devono essere comode per evitare la formazione di vesciche: se sono nuove prima di indossarle in cammino è decisamente meglio provarle a casa.

Come vive la popolarità televisiva raggiunta anche grazie a “Linea Bianca”?

Mi dà grande soddisfazione. Mi è capitato di incontrare persone che stavano facendo un sentiero che ho proposto in Tv, seguendo i miei consigli. Questo significa che la gente si sta appassionando e che sono anche credibile, cosa per me molto importante. Sono un uomo di montagna, ho fatto gli 8 mila metri, ho camminato ovunque. Sono felice di riuscire a descrivere e a fare incuriosire il pubblico, che apprezza anche la spontaneità del nostro racconto.

Quale consiglio ha dato alla sua compagna di viaggio Margherita Granbassi per affrontare al meglio le camminate lungo i sentieri?

Margherita è stata una vera scoperta. Viene dal mondo dello sport, è abituata a soffrire, a impegnarsi. Affronta le camminate serenamente da vera sportiva. Lei soffre un po’ di vertigini e l’ho un po’ aiutata ad affrontare il vuoto e l’arrampicata.

Cos’è per lei la montagna?

Tutto e mi ha dato tutto, non posso che ringraziarla. Ogni volta che sono in montagna mi sento l’uomo più felice del mondo. Per me, come per Margherita, percorrere questi sentieri è più un divertimento che un lavoro.

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