LINO GUANCIALE
Se il maestro perde la sua allieva…
«Nelle nuove puntate non c’è più un rapporto verticale tra Conforti e Alice, piuttosto un rapporto orizzontale e paritario tra colleghi. In genere, quando ci sono dei cambiamenti, ad andare in crisi è sempre il mentore». Lino Guanciale racconta al RadiocorriereTv le novità della terza stagione della serie in onda la domenica su Rai1
Finale a sorpresa nella seconda stagione, da dove riprende il terzo capitolo de “L’Allieva”?
Sia io che Alessandra (Mastronardi) abbiamo riconosciuto nelle sceneggiature delle possibilità di racconto nuovo dei protagonisti. È una narrazione al terzo capitolo, nella quale funziona bene il rapporto fra le tre parti. Abbiamo visto i personaggi sempre in un dato momento del loro percorso, ricalcando gli step di Alice, che non rimane sempre nello stesso momento della sua vita accademica e professionale, ma evolve e attorno a lei tutto il resto. In particolare, al di là dell’amore fra i due, sempre ricco di schermaglie, muta la posizione di Conforti. Nelle nuove puntate non c’è più un rapporto verticale tra maestro e allieva, piuttosto un rapporto orizzontale e paritario tra colleghi. In genere, quando ci sono dei cambiamenti, ad andare in crisi è sempre il mentore (ride).
Qual è stato il cambiamento più forte del suo personaggio?
Da un punto di vista affettivo, assistiamo già nella seconda stagione a una vera trasformazione di Claudio Conforti nei confronti delle relazioni. A questo punto della storia, cambia invece il rapporto di tutti con il tempo e con le conseguenze delle varie soglie professionali, esistenziali a cui questo ci sottopone. Non dico nulla di tremendamente filosofico, è la vita di ognuno di noi. Alice è finalmente in un momento rampante della sua professione, CC, al contrario, in una fase di stasi. È già arrivato a un livello molto alto e con difficoltà può compiere ulteriori salti. Questo lo getta in una crisi profonda che lo costringerà a guardare il mondo diversamente, se ci tiene a salvaguardare quel che aveva appena cominciato a costruire.
Un terzo capitolo che vede anche un fratello e una Suprema di troppo…
Capirete presto perché CC tende a nascondere a tutti, anche a se stesso, questo strano fratello che crea continui imbarazzi (ride). Giacomo (Sergio Assisi) e la Suprema Manes (Antonia Liskova), nuova direttrice dell’Istituto di Medicina Legale, sono due ingressi che porteranno grande disequilibrio, e non perché si pasticci sul fronte sentimentale. Alessandra dice una cosa molto intelligente quando parla di una stagione in cui non c’è un triangolo amoroso classico, ma una storia d’amore alle prese con i cambiamenti della vita. Vedrete come Sergio Assisi porterà una “Confortità” diversa e come l’ingresso di una donna così forte e allo stesso tempo sfaccettata, piena di incrinature, gioco forza muteranno tantissimo il modo di stare in Istituto, i rapporti tra i personaggi e, ovviamente, la relazione dei due protagonisti.
Alice è ormai una donna in carriera e questo destabilizzerà Conforti. È così difficile per un uomo accettare, oggi, l’indipendenza di una donna?
Posso dare la risposta che qualunque uomo evoluto darebbe: no, non è difficile. Nel momento stesso in cui si dà questa risposta l’uomo che pensa di essere evoluto rischia di obliare il problema. Il problema esiste, bisogna solo ammetterlo. Noi uomini siamo cresciuti in un mondo fondamentalmente maschilistico, maschiocentrico, e questo va avanti da centinaia di generazioni. Perché le donne non siano più penalizzate da alcuni aspetti belli e fisiologici della vita – una maternità per esempio, o altri cambiamenti che il tempo pone – e per compiere effettivamente il primo passo verso la normalità, la parità di genere, bisogna che il maschio riconosca di avere un problema.