L’inizio di una bella storia

CLARA

Da Sanremo Giovani (vinto) a quello dei Big dove ha conquistato tutti per la sua voce, interpretazione e raffinatezza, la cantante e attrice per la serie cult “Mare Fuori” è pronta a spiccare il volo. Fuori il suo “Primo”, l’inizio di una nuova straordinaria avventura in musica che proseguirà da maggio in un tour live per l’Italia

Poche settimane fa si sono spente le luci di Sanremo, cosa le rimane di questo viaggio?

Emozioni profonde, energia, affetto delle persone. È stata un’esperienza bellissima, sarebbe stato bello se non fosse finita (ride).

Questi “diamanti grezzi” sono pronti a spiccare il volo?

Anche se rimarranno sempre “diamanti grezzi”, il bello è proprio questo.

A Sanremo ha vinto il “Premio Enzo Jannacci Nuovo Imaie” sottolineando nella motivazione la sua splendida voce, un’interpretazione raffinata, simbolo di una nuova generazione musicale…

La lettura del commento che accompagnava la premiazione è stata un momento per me molto emozionante, ricevere un Premio che porta il nome di Enzo Jannacci è stato proprio bello. Ero a Sanremo per la prima volta e sapere che la mia canzone era arrivata al pubblico è stato importante. Io rappresento una delle tante voci di questi tempi, quando penso o scrivo una canzone non ho come riferimento i miei coetanei, spero sempre di raggiungere più persone possibili. Quello che ho potuto captare dalla mia esperienza sanremese è che ho un pubblico molto eterogeneo, che va dai bimbi ai ragazzi, ma anche adulti. Ho ricevuto apprezzamenti anche da persone più anziane… questo è bello. Alla fine, una persona può sentirsi “diamante grezzo” a ogni età.

Con quale consapevolezza affronta oggi il suo viaggio nella musica?

C’è sempre un po’ di paura, non sai mai quello che può succedere. La cosa bella del futuro è proprio questo, c’è tutto da creare. C’è quindi un po’ d’ansia, ma sono carichissima, quest’anno è stato speciale, mi ha cambiato la vita e anche io sono maturata come persona e come artista. Il carico di responsabilità è tanto, ma sono solo all’inizio della storia.

“Primo” è il suo album di esordio, a maggio un tour live che la porterà in tutta Italia sui live…

In questo anno speciale era arrivato il momento di condividere con il pubblico una raccolta delle mie canzoni, raccontare un po’ più di me. L’ho voluto chiamare così non solo perché è il mio primo album, ma perché sono successe tante cose per la prima volta… sono certa che anche il tour, nel quale canterò live con una band, sarà un’esperienza magica. Rispetto alla scorsa estate, per esempio, nella quale facevo molti dj set, con il tour porto nuove consapevolezze, una Clara con un bagaglio umano e professionale più pesante.

Cosa troviamo in questo album?

Dentro l’album c’è molto di me, si va da tracce più melanconiche a quelle più up, c’è anche una canzone di cui sono interprete, e per questa è un’altra prima volta. Normalmente sono un po’ restia, fare l’interprete è molto complicato, ci vuole veramente molto talento. Quando scrivi sei tu che fai le tue linee melodiche, la canzone è immediatamente tua, quando sei un’interprete il lavoro è molto più lungo e complesso… questa volta, però, è stato diverso, perché è stata scritta da un ragazzo che mi conosce molto bene.

Delle sue canzoni è spesso anche autrice. Come avviene il flusso creativo?

Non c’è uno schema, a volte entro in studio senza alcuna idea, mi lascio semplicemente trasportare, altre volte ho già in mente le linee melodiche, so già quale argomento mi interesserebbe musicare. Con “Diamanti grezzi”, per esempio, non avevo la canzone, ma sapevo già quale fosse il titolo.

Esiste qualcuno, o qualcosa, che ha determinato le sue scelte musicali?

Non proprio, ho dovuto sbattere la testa per capire cosa fare. Ho avuto un periodo in cui ero molto “zarra” … per mantenermi a un certo punto ho iniziato a fare la modella, mi veniva quindi richiesto un certo stile. A un certo punto è come se mi fosse un po’ ribellata a tutto questo, mi sono persa… credo però che siano proprio gli sbagli ad aiutarci, nel mio caso ad abbandonare una direzione artistica che non mi rappresentava. 

Come sono cambiati oggi i suoi obiettivi?

Spero che la mia carriera musicale vada avanti a lungo, c’è sempre molta ansia, i numeri, purtroppo, contano sempre troppo in questa società che corre così veloce e che pretende il massimo. Si richiede di essere sempre sul pezzo, non ci si può fermare un attimo, sembra che se manchi per un giorno, ci si dimentichi di te. Nella realtà non è proprio così, ma nella mia testa sì, ecco perché ora cerco di godere degli attimi che capitano, fare un passo alla volta, fermarmi quando è necessario e apprezzare quel che mi accade, quello che ho.

Che effetto le hanno fatto le parole di Sangiovanni?

Conosco molto bene Sangiovanni, gli ho anche scritto… mi è dispiaciuto davvero molto. Le sue parole, le sue scelte (prendersi una pausa, del tempo per “stare bene”) mettono in evidenza il fatto che, troppo spesso, non ci soffermiamo su una cosa molto importante: noi stessi. Corriamo da una parte all’altra, inseguendo le richieste della società, quelle di avere prestazioni alte, di essere perfetti, di spaccare sempre. È un po’ come salire su una bici e pedalare pensando di andare avanti, in realtà sei seduto su una cyclette che, per quanto tu possa pedalare, non vai da nessuna parte. Sapere che un ragazzo, un amico non sta bene mi ha fatto molto dispiacere, dall’altra parte ho apprezzato il suo coraggio, nelle parole e nelle azioni, di fermarsi e dedicare il tempo giusto a sé. Quello della salute mentale è un argomento importantissimo, ci riguarda tutti.

Parliamo della tua avventura da attrice…

Che non può prescindere dalla musica, è questa che mette tutto in equilibrio. Con “Mare Fuori” è stata un’esperienza bellissima, un palcoscenico enorme per me e per la mia musica, recitare mi ha divertito molto e interpretare Crazy Jay mi ha fatto venire in mente la me degli inizi. Quando ho iniziato a registrare la serie era un periodo in cui mi sentivo un po’ persa, guardando quella che sono oggi, i traguardi che ho raggiunto con la musica e con il lavoro, mi sento proprio felice.

È così giovane e così piena di arte nella sua vita…

L’arte è un modo per esprimersi, fare quello che si desidera, sempre rispettando la libertà degli altri. Ognuno sceglie la strada che più di altre gli appartiene, nel mio caso la musica mi ha trainato nella vita fin da piccola. Quello che mi ha, però, insegnato il mio percorso – la musica che incontra la recitazione, prima la moda – è che un’arte non intralcia l’altra. Ivan Silvestrini, il regista di “Mare Fuori”, ascoltava per esempio la mia musica e mi ha proposto un provino. Nella mia vita non voglio chiudere nessuna strada per esprimermi.

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