Lettura, ponte di libertà

#SALTO22

Con il claim “cuori selvaggi” il Salone Internazionale del Libro di Torino ha accolto oltre 150 mila visitatori. Lettori in erba e consumati hanno affollato i padiglioni del Lingotto per vivere l’esperienza, sempre straordinaria, dell’incontro con il libro e con gli autori

“Leggere è una risorsa per la società, rende liberi. Lo scambio di conoscenze crea ponti”. Sono state le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella ad aprire il Salone Internazionale del Libro di Torino 2022, definito dagli organizzatori “il più bello e grande di sempre”. Superati i 150 mila visitatori, il Salone ha dimostrato ancora una vola di essere luogo di incontro privilegiato di pensieri, idee ed esperienze. Un susseguirsi di eventi, anteprime, presentazioni, tra gli affollati padiglioni del Lingotto nei quali 938 editori hanno esposto i propri volumi. “È un momento importante per il settore dell’editoria con grandi autori e grandi investimenti” ha affermato da Torino il ministro della Cultura Dario Franceschini, che si è impegnato a completare il percorso di approvazione della legge per la promozione del Libro e della Lettura, che sosterrà tutta la filiera. Obiettivo, dare una struttura solida a un settore che cerca regole certe per aumentare la propria competitività. Per il ministro “i dati che riguardano l’editoria sono confortanti e, in particolare, la stagione del lockdown ha riavvicinato le persone ai libri, alla lettura e ai consumi culturali, mi aspetto una grande crescita. In questi tempi di guerra il libro può fare tantissimo, è l’antidoto principale contro l’odio e strumento importantissimo per promuovere il rispetto e la conoscenza reciproca”. La fotografia del settore proposta da AIE, Associazione italiana editori, evidenzia come negli ultimi quattro mesi le librerie fisiche siano tornate a essere il canale di vendita privilegiato per romanzi, saggi e manuali con il 52,4 per cento, l’online si ridimensiona al 43 per cento, la grande distribuzione cala fino al 4,6 per cento. I libri venduti negli store tradizionali sono stati 32 milioni, con una flessione del 2,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, pur mantenendo un dato migliore del pre covid. “L’editoria italiana ha ben superato gli anni della pandemia – dice Ricardo Franco Levi, presidente AIE, Associazione Italiana Editori – ma adesso affronta un contesto economico caratterizzato dall’aumento dei prezzi della carta, dall’inflazione, dalla caduta dell’indice di fiducia dei consumatori. Sul lungo periodo, la sfida è conquistare nuovi lettori giovani, che vanno raggiunti attraverso i canali di comunicazione da loro più utilizzati e con un’offerta editoriale e culturale in cui possano sempre più riconoscersi”. Un libro può aiutarci a riflettere e regalarci emozioni, tanti libri insieme possono cambiare la nostra vita, indirizzare il nostro destino. Il Salone, diretto da Nicola Lagioia, ha scelto il claim “cuori selvaggi”: “Nelle nostre intenzioni i ‘cuori selvaggi’ sono i cuori luminosi, i cuori generosi, i cuori coraggiosi, i cuori capaci di mettersi in gioco per provare a immaginare un futuro migliore del presente che stiamo vivendo e cominciare a costruirlo – ha affermato – Il Salone è un laboratorio di idee e al tempo stesso una grande festa popolare. Arrivano lettori forti insieme ad altri che non leggerebbero alcun libro se non venissero qui. Il Salone fa la sua parte per la diffusione della lettura, insieme a una filiera impegnata in questo, dalle case editrici alle librerie, alle biblioteche, alla scuola”. Lettura che negli ultimi due anni ha rappresentato ancora di più, per tantissimi italiani, un antidoto contro la solitudine. “Nei mesi della pandemia il libro è stato per molte e molti un rifugio – prosegue Lagioia – un modo per viaggiare, per provare a capire il mondo. Il libro è un’avventura solitaria e intima, lo dimostra il fatto che ci portiamo i libri a letto, ma che richiede anche il momento della condivisione, e il Salone è uno di questi momenti”. Al Lingotto di Torino non ha mancato di portare il proprio contributo la Rai, con un ampio palinsesto di eventi radiofonici e televisivi, momenti di confronto, presentazioni librarie. Nello stand, che ha ricostruito una grande sala di lettura aperta a tutti i visitatori, si sono succeduti molte decine di scrittori, intellettuali, personaggi dello spettacolo, musicisti. Rai Libri, casa editrice del Servizio Pubblico, ha presentato al Salone le proprie storie, i propri autori. “Una casa editrice del Servizio Pubblico ha un compito molto chiaro e molto preciso, fare Servizio Pubblico – dice il direttore Marco Frittella – ciò vuol dire fare servizio a tutto il pubblico, a tutti i segmenti del pubblico. A chi chiede svago e divertimento, ma anche a chi chiede analisi e riflessione. Il Servizio Pubblico deve essere in grado di fornire al pubblico degli elementi che siano credibili e fondati per comprendere e analizzare la realtà che ci circonda. Questo è vero per la televisione, per la radio, ma è soprattutto vero per uno strumento come il libro, che è il momento nel quale più precisamente ci fermiamo a riflettere, a studiare, a capire. E in questo nostro mondo, che è così dominato, purtroppo, dalla manipolazione mediatica, dalle fake news, da tutti gli elementi fuorvianti che mettono addirittura a rischio la solidità delle istituzioni democratiche, una casa editrice del Servizio Pubblico deve fornire libri che aiutino l’onesta riflessione sulla realtà, sulla storia, sulla nostra dimensione geopolitica, sull’economia, su ciò che ci attende, sull’emergenza climatica. Non manipolata ma onesta, fondata e veritiera”.

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