Le vacanze possono aspettare

Per la conduttrice di “Tg2 Post” la sfida della prima serata con “Filorosso”, l’approfondimento estivo del martedì di Rai 3. «Nella vita come nel lavoro a guidarmi è la curiosità» racconta al RadiocorriereTv: «Non avrei potuto fare una professione che somigliasse di più a quella che è la mia indole»

Cosa ti ha portato alla prima serata di Rai 3?

Una continuità con l’informazione. Passo dal “Tg2 Post” quotidiano a “Filorosso”, un approfondimento settimanale in prima serata. Le notizie non vanno in vacanza e quest’anno neanche io (sorride).

Nel mare magnum inarrestabile di notizie, come si mantiene la rotta e come si crea il filo rosso?

C’è una squadra straordinaria di professionisti ineguagliabili, di inviati in gambissima che confezionano inchieste in Italia e in giro per il mondo. Seguiremo gli eventi dell’estate, l’attualità, con un approfondimento dei fatti. Per di più d’estate succedono generalmente più cose che nel corso dell’inverno.

Come sarà il tuo stile di narrazione?

Non vado a copione e ciò che faccio in studio mi somiglia molto: ci saranno interviste dinamiche, ospiti, collegamenti, molti contributi filmati. Cercheremo, ogni martedì sera, di proporre un viaggio agli spettatori seguendo un filo rosso, che è quello che ci lega al bisogno di informazione.

Qual è l’ospite che ti dà più soddisfazione?

Quello che riesce a interagire senza barriere, che mi segue lungo un filo rosso. Accade quando si stabilisce un rapporto empatico, di condivisione di un momento insieme, cercando di fare informazione.

E quello che invece ti fa arrabbiare?

(sorride) Gli intervistati che non rispondono alle domande, che sono tanti, quelli che cominciano un discorso a prescindere da ciò che gli hai chiesto.

In questi casi cosa si fa?

Ribatti, ci riprovi fino a quando non ti rispondono. E se proprio non lo fanno dici: va bene, ho capito che non mi vuol rispondere (sorride).

Il senso di responsabilità di un giornalista del servizio pubblico…

Sempre altissimo, perché devi essere equilibrato ed equidistante, devi sempre verificare le tue fonti ed essere certo di ciò che dici, serve correttezza. È utile, pur non essendo semplice farlo, mantenere un minimo di distanza dalla notizia, per essere più obiettivi, per non rischiare di farsi trascinare dall’emozione.

Ricordi la tua prima volta in diretta?

Nel 1987 in una televisione locale romana dove conducevo il notiziario. Non c’erano servizi filmati, leggevamo le notizie. Nel 1992, dopo tanta Tv privata, sono arrivata in Rai, dove ho appena festeggiato i trentun anni. Una bella cifra direi.

Qual è il filo rosso nel percorso professionale e umano di Manuela Moreno?

Lavoro e vita corrono in parallelo, sono connessi, non riesco proprio a scindere le due cose. A legarli è la curiosità, il voler capire, farmi mille domande su quello che succede. Non avrei potuto fare una professione che somigliasse di più a quella che è la mia indole. Dei mille “perché” che mi ponevo da bambina ho fatto una professione.

Un’estate al lavoro, più i pro o i contro?

“Filorosso” è una grandissima occasione che mi ha dato la Rai, azienda che adoro, che mi ha fatto crescere e che mi ha fatto conoscere tante persone anche in giro per il mondo. Quando mi è stata proposta la conduzione del programma ho subito accettato con entusiasmo.

Nel corso dell’inverno hai realizzato “inchieste” divertentissime per lo show di Fiorello. Quanto conta per te l’ironia e quanta ce n’è nella tua vita?

La mia vita ne è piena, sono veramente una “giocherellona”. Quando Fiore mi ha proposto di realizzare le mie inchieste sono impazzita e nel farle mi sono divertita come una matta. Ho avuto la possibilità di mettermi in gioco con un talento ineguagliabile, Rosario è un artista che sa fare tutto benissimo. Mi sono fidata ciecamente, ancor prima di sapere che cosa avrei dovuto fare.

Difficile trattenersi dal ridere?

Difficilissimo, mi sono occupata di cose così assurde che ridevo, proprio come si fa a scuola, al limite delle lacrime.

Se non avessi fatto la giornalista?

Non so dire in quale campo, ma mi sarebbe piaciuto fare l’atleta. L’altra mia grande passione è infatti lo sport. Ho fatto ginnastica artistica a livello agonistico e ho continuato, per quanto possibile, a fare tutti gli sport che mi sono capitati lungo la strada. Tranne lo sci perché soffrivo un po’ il freddo.

Cosa ti fa piacere che il pubblico dica di te?

Che sono una persona corretta.

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