Le mie belve? Determinate, tenaci, libere
FRANCESCA FAGNANI
Dopo il grande successo delle passate edizioni tornano, dal 1° novembre, le graffianti interviste ai grandi nomi dello spettacolo, della politica, del costume e della cronaca disposti a mettersi davvero in gioco, accettando le regole del programma: raccontarsi senza filtri, rispondere alle domande chiare, dirette e spesso irriverenti della conduttrice. Il martedì, il mercoledì e il giovedì, in seconda serata, su Rai 2
Tornano i pungenti e ironici faccia a faccia in cui Francesca Fagnani si confronta senza sconti con grandi personaggi. Un incontro occhi negli occhi, che porta alla luce il ritratto di una vita, le vittorie e le sconfitte, i rimpianti e le rivendicazioni di donne e uomini che arrivano a tracciare il bilancio di una strada percorsa con la tenacia e il coraggio di essere sempre e solo se stessi, nel bene e nel male
In onda tre volte a settimana dal martedì al giovedì, come cambia “Belve”?
Il format non cambia, ci sono sempre due interviste per ogni puntata, anticipate da un’anteprima di pochi minuti che è un antipasto di quello che vedremo nel corso del programma.
Da donna cosa ti incuriosisce di un’altra donna che ti si racconta?
Non mi piace fare discorsi di genere, da donna a donna. Faccio interviste a persone che ritengo interessanti, spero di tirare fuori risposte che possano interessare a uomini e donne, al di là del genere.
Che cosa hai scoperto del mondo femminile in questi anni di interviste?
Mi interessa lo sguardo degli altri, proporre un modello femminile più vincente, che gioca più all’attacco, un modello più determinato e meno vittimistico.
Tre caratteristiche di una “belva”…
La determinazione, la tenacia, la libertà di scegliere in modo autonomo.
Perché una “belva” accetta di venire a raccontarsi da te?
Perché fa uscire un aspetto inedito interessante e perché ci si diverte, per primo chi lo fa.
Come ti comporti quando ti accorgi che un ospite non è sincero?
Se reciti, come me ne accorgo io, se ne accorge anche il pubblico a casa. La lucetta rossa non perdona. Provo con la prima, la seconda, la terza domanda a fare emergere un aspetto di maggiore autenticità, perché la verità è un concetto un po’ complesso, soprattutto in televisione. Se qualcuno vuole recitare è libero di farlo.
C’è una domanda che non faresti mai?
In linea di principio non esistono domande che non farei mai, magari ci sono situazioni particolari, delicate, in cui le farei con maggiore attenzione oppure potrei decidere di non farle.
Mi dici il nome di una persona che vorresti avere in trasmissione e che non ha ancora accettato l’invito?
Me lo tengo per me, così magari un giorno mi dirà di sì.
In quale direzione sta cambiando la Tv?
Cambia il modo di fruizione dei contenuti. Capita che un contenuto televisivo abbia una diffusione maggiore su Tik Tok, oppure che i programmi Rai che hanno una collocazione complessa, vengono visti attraverso RaiPlay. Il pubblico sceglie di più e vede i programmi in modo meno tradizionale.
Belve si nasce o si diventa?
Se ci nasci sei avvantaggiato, ma ci si può allenare.
A chi dedichi la nuova stagione di “Belve”?
Alle belve, a chi accetta di fare l’intervista. Le ringrazio tutte.