L’amica geniale
Il potere dell’amore
Giovanni Amura e Francesco Serpico, che interpretano Stefano e Nino nella seconda stagione della serie di Rai1 diretta da Saverio Costanzo insieme ad Alice Rohrwacher, si raccontano al nostro giornale
Giovanni Amura è Stefano Carracci
Chi sono Stefano e Lila e come vive il suo personaggio?
Non posso giudicare Stefano, capire le sue ragioni è stato molto difficile, ma ho dovuto farlo. È un commerciante, tratta affari, per lui anche l’amore di Lila è un affare. Lui, come tanti uomini del suo tempo, voleva una donna che si sottomettesse, come l’avevano avuta il padre e il nonno. Trovandosi ad avere a che fare con questa donna speciale, geniale, emancipata, lui, ignorante, la maltratta, arriva a usare le mani, perché è l’unico modo che conosce per rispondere all’intelligenza di una donna che non sa gestire. Questo è un po’ Stefano. Lila invece è poco più che una bambina, anche quando si sposa ha diciassette anni, è veramente piccola. Nel corso della serie lei cambierà tantissimo, anche dopo il matrimonio. Andando a Ischia, lontana dal marito, potrà ritrovare se stessa.
Napoli e la sua lingua sono anch’essi protagonisti della serie…
Sono di Torre Annunziata, nella provincia di Napoli, e sono stato da subito un lettore dei romanzi di Elena Ferrante. Il fatto che la storia di Lila e Lenù avesse avuto tanta risonanza, sia a livello nazionale sia internazionale, mi diede un’emozione forte. È un romanzo totalmente napoletano, quando seppi che volevano farne una serie, una trasposizione cinematografica proprio qui, a Napoli, con la nostra lingua, andata sottotitolata in tutto il mondo, pensai che fosse una scelta azzeccatissima. Solo chi vive qui, chi è di qui, poteva incarnare anche i valori della Napoli di un tempo. Noi attori abbiamo studiato tantissimo per parlare quel dialetto degli anni Cinquanta. La scelta dell a napoletanità è stata azzeccatissima.