La voce a chi non ce l’ha
Il lunedì in prima serata su Rai 3 debutta “Farwest”, ultima creatura della Direzione Approfondimento della Rai. «Un racconto immersivo per entrare dento le cose, un programma che approfondisce nel segno della qualità» dice il giornalista siciliano
Che programma vedremo?
“Farwest” è un programma d’approfondimento, di inchieste. Un programma diverso dagli altri che ha la possibilità di proporre un’inchiesta giornalistica con il racconto in studio, con l’analisi di esperti e di testimoni che ci aiuteranno a fare luce sugli angoli più bui del nostro Paese. Cercheremo di portare una luce lì dove le istituzioni non esistono, cercheremo di occuparci di tutti i farwest, delle piccole e delle grandi truffe. Ci occuperemo anche di cronaca nera, di sociale, cercando di fare un programma giornalistico puro, che sia di servizio pubblico e nello stesso tempo di approfondimento.
Quali saranno i temi della puntata del debutto?
Ci occuperemo di un caso che porto nel cuore, quello dell’attentato a Paolo Borsellino. Cominciai proprio così, a 19 anni, facendo la diretta della strage di via d’Amelio. Ci occuperemo quindi di una grandissima truffa che ha creato una voragine nei conti pubblici dello Stato e di un ricatto sessuale fatto da un calciatore ai danni di due ragazze che intervisteremo in esclusiva.
Tanti farwest in lungo e in largo per lo Stivale… e la speranza?
Non vogliamo dipingere l’Italia come se fosse tutta un farwest. Il compito che ci diamo è quello di dare voce, e appunto una speranza, a chi non ce l’ha. Ma per farlo dobbiamo immergerci nel farwest quotidiano.
Questo programma segna un tuo ritorno alla cronaca, alla strada…
Sono molto contento che la Rai e Paolo Corsini (Direttore dell’approfondimento Rai) mi abbiano dato la possibilità di tornare alle origini, al mio mestiere di cronista. Io e tutta la squadra cerchiamo di fare il nostro lavoro in maniera onesta, puntando alla qualità. Sono molto orgoglioso del mio gruppo di lavoro e dei giovani inviati che mi aiuteranno nel racconto.
Qualità e buoni ascolti, questo l’obiettivo?
Gli ascolti sono importanti ma fino a un certo punto, ci sarà tempo per crescere. Questo programma ha bisogno di un tempo fisiologico per strutturarsi: cominciamo sapendo che sarà una sfida non facile, partiamo con le migliori intenzioni e con la certezza di fare un programma di servizio pubblico.