La vita è una figata!
MARIA CHIARA GIANNETTA
Presentato in anteprima alla 78ma Mostra del Cinema di Venezia, il crime drama “Blanca” si ispira al personaggio della scrittrice Patrizia Rinaldi e si avvale della prestigiosa consulenza del Maestro Andrea Bocelli. Il RadiocorriereTv ha incontrato l’attrice pugliese che interpreta la protagonista: “È una donna risolta, sa cosa vuole dalla vita: inseguire e perseguire la giustizia. Questa è però anche la sua ossessione”. Il lunedì in prima serata su Rai1
Chi è Blanca? Che lavoro ha fatto su di lei?
È una ragazza che a 13 anni, in seguito a un incidente, resta cieca in maniera permanente. Il pubblico la conosce però quando ne ha più o meno 25 ed è una donna risolta, sa cosa vuole dalla vita: inseguire e perseguire la giustizia. Supera così un concorso e ottiene uno stage come consulente all’interno della Polizia. È stata una preparazione complessa, anche perché il secondo lockdown e le limitazioni imposte hanno, in qualche modo, condizionato lo studio. Ho guardato molti film, letto libri e incontrato persone che avrebbero potuto aiutarci a trovare l’ispirazione giusta, come Maria Ligorio, una campionessa paralimpica di corsa, e Veronica Tartaglia, campionessa nazionale di scherma. Quest’ultima mi ha schiarito le idee su come lavorare con Fiona, il cane guida di Blanca, anche lei ne aveva uno come compagno di vita.
Com’è stato affidarsi a Fiona?
Fantastico! Era la sua prima volta da “attrice” e come cane per ciechi. Insieme abbiamo fatto un training di circa un mese, vedendoci quasi tutti i giorni per entrare in sintonia e metterci alla prova con la sceneggiatura, anche se poi abbiamo lasciato spazio all’improvvisazione. Sono certa che chi ama i cani impazzirà per lei e per il rapporto che ha con Blanca.
Una serie che ha già un primato: la prima produzione al mondo a utilizzare l’olofonia…
Si tratta di una speciale tecnica di registrazione del suono che permette di riprodurlo esattamente come lo percepisce Blanca. Lo spettatore a casa avrà l’immediata possibilità di sentire come lei, perché i suoni si spostano con le immagini.
Il progetto vanta una consulenza speciale, quella di Andrea Bocelli. Che scambio c’è stato tra voi?
In fase di preparazione, con Jan Maria Michelini, il regista, ho incontrato Andrea Bocelli a casa sua, in un ambiente a lui familiare che ci ha permesso di comprendere come si muove un non vedente in un luogo che conosce, e cioè in modo normalissimo, e ascoltare il racconto delle sue esperienze. La nostra Blanca si è ispirata a lui, dovevamo delineare una personalità con la stessa attitude di Andrea, mettere in luce il suo essere indipendente, una intraprendenza che la spinge a non mollare mai.