La valanga azzurra

“La Valanga Azzurra” ripercorre la parabola irripetibile della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, guidata dal leggendario tecnico Mario Cotelli e capitanata da campioni come Gustavo Thoeni e Piero Gros. Attraverso successi che hanno riscritto la storia dello sport italiano, come la conquista di cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, il documentario celebra le rivalità interne, i contrasti caratteriali e i sacrifici che hanno reso invincibile questa squadra. Le testimonianze inedite dei protagonisti, intrecciate alla narrazione di Giovanni Veronesi, che rivela in questa occasione i suoi trascorsi di aspirante campione fanno rivivere l’epopea unica di un ciclone sportivo, dagli esordi gloriosi fino a un inevitabile declino. Il documentario andrà in onda lunedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3

 

Dimmi cos’era la Valanga…

In montagna negli anni Settanta l’Italia insegnava a sciare al mondo, vinceva tutto, e sulle code degli sci metteva due corazzate alpine come Austria e Svizzera. Un successo dopo l’altro, dalla portata e dalla forza di una Valanga, che non poteva che essere Azzurra. Sotto la regia di un uomo dalle straordinarie intuizioni come Mario Cotelli, direttore tecnico azzurro, e sulla scia di un fuoriclasse assoluto come Gustavo Thoeni all’alba di quel decennio nasce quella che sarà la squadra italiana più forte di sempre. Il raccolto è copioso: i ragazzi di Mario Cotelli e del loro allenatore Oreste Peccedi, un papà sulla neve, portano al di qua delle Alpi ben cinque Coppe del Mondo (quattro con Gustavo Thoeni e una con Piero Gros) e dodici medaglie tra mondiali e olimpiadi. Un ciclo irripetibile, un’età dell’oro che cambierà per sempre la storia di questo sport nel nostro Paese. Ma in uno sport individuale come lo sci quella della Valanga Azzurra è anche la storia di una squadra, di un gruppo. Straordinario pure questo. I vari Gustavo Thoeni, Piero Gros, Fausto Radici, Stefano Anzi, Giuliano Besson, Tino Pietrogiovanna, Erwin Stricker, Rolando Thoeni, Helmuth Schmalzl, Franco Bieler, Paolo De Chiesa, Herbert Plank e una donna, Claudia Giordani, diventano idoli per una generazione che in camera affigge i loro poster: Lo sci, da sport di nicchia e pratica di snobismo per una élite di pochi privilegiati con il maglione griffato, i pantaloni a tubo, occhiali da sole e cremine per il visage, diviene un fenomeno di massa che riversa sulle piste migliaia e migliaia di praticanti…

 

Il regista Giovanni Veronesi racconta

«Non avevo mai saputo paragonare lo sci a qualcos’altro e poi, un giorno, mio fratello Sandro scrisse un romanzo, XY, e lì ho imparato a farlo: Sciare è come scrivere senza punteggiatura senza virgole né punti senza vincoli né cancelli sciare è libertà assoluta e curva dopo curva con le cosce che ti bruciano essere felici. Io sono uno sciatore mancato, dicono i miei amici. Io invece dico “fallito”. Non ho fatto altro che sciare fino a 14 anni, gara dopo gara, per diventare un campione e non ce l’ho fatta. Questa è la spinta più forte che mi ha convinto a raccontare la storia della Valanga Azzurra. Quelli sono davvero i miei miti, sono quello che io avrei voluto essere nella vita, sono Me dentro. Facendo questo documentario ho chiuso per sempre il cerchio. Ho messo la parola fine alla mia esperienza sugli sci e non andrò mai più a sciare. Ho deciso, che è giusto così, che raccontare una storia del genere deve avere uno scopo privato, deve anche essere un’esperienza personale e io la farò essere la mia ultima volta. Raccontiamo le imprese di atleti come Gros e Thoeni, che portarono lo sci ad essere in quegli anni il secondo sport nazionale dopo il calcio e mi sono dato da fare per tirar fuori dalle bocche di gente zitta, tutte le emozioni, le invidie e i sentimenti che regnarono nei cuori coraggiosi di quei campioni senza tempo. Sono andato a sciare con loro e ho cercato, nelle chiacchierate sulle piste e in seggiovia, di estrarre la vera natura del campione, quella del virtuoso, quella del sacrificio di un’infanzia diversa, quella che si esprime e viene fuori solo curva dopo curva senza virgole né punti, senza scrupoli né ostacoli, sciando accanto alla tua ombra al ritmo di un “click” che ti fa curvare solo in quel punto, né un attimo prima né uno dopo, così come accade nella musica dove chi va fuori tempo “inforca”. C’è la neve nei miei ricordi c’è sempre la neve e mi diventa bianco il cervello se non la smetto di ricordare.»

 

I PROTAGONISTI (foto)

MARIO COTELLI

«Il boss», come lo definì il grande Alfredo Pigna…

 

ORESTE PECCEDI

Il papà. Allenatore della Valanga Azzurra, Oreste Peccedi è uno dei più importanti personaggi della storia dello sci alpino italiano…

 

GUSTAVO THOENI

Il campionissimo, classe pura e cristallina come le placide acque di un laghetto alpino…

 

PIERO GROS

La mia banda suona il rock. Gioventù ribelle, gli anni Settanta nell’anima: capello lungo spettinato, aria sfrontata e irriverente, in pista un classico centravanti di sfondamento che, con gli sci ai piedi, scatenava tutta la sua potenza…

 

PAOLO DE CHIESA

Il «bocia» della Valanga Azzurra: con Thoeni, Gros, e Radici, compone il nostro quartetto d’archi in slalom…

 

HERBERT PLANK

“Manubrio”, così lo chiamava Mario Cotelli, per la posizione delle braccia che assumeva in discesa…

 

FAUSTO RADICI

Il gentleman. Privo di vista da un occhio, fare sci a quei livelli era già un miracolo, ma Fausto Radici va oltre…

 

ERWIN STRICKER

Il «Cavallo Pazzo» della Valanga Azzurra…

 

FRANCO BIELER

Valdostano di Gressoney, l’uomo dalle commozioni cerebrali, tre per la precisione, e sempre in discesa libera. Lui non fa una piega e ci ride su…

 

TINO PIETROGIOVANNA

Era in Polizia, e lo chiamavano “il Colonnello”, ci vedeva poco e doveva sciare con gli occhiali. Questo non gli ha impedito di collezionare due podi in Coppa del Mondo…

 

STEFANO ANZI & GIULIANO BESSON

I gemelli diversi li metti insieme, pronunci i loro nomi all’unisono, perché insieme son sempre stati e insieme hanno condiviso tutto, nel bene e nel male…

 

HELMUTH SCHMALZL

L’intellettuale della compagnia…

 

ROLANDO THOENI

Genio e sregolatezza in piena regola. Gran talento, amava la vita…

 

MARCELLO VARALLO

Milanese di nascita, ma la Val Badia è la sua terra promessa…

 

CLAUDIA GIORDANI

La ragazza della Valanga Azzurra, che aprì la strada alla Valanga Rosa…

 

INGEMAR STENMARK

Il più grande di sempre, inarrivabile…

 

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