La Scelta

Sperimentazione e libertà

“La Scelta” è la band composta da Mattia Del Forno, Emiliano Mangia, Francesco Caprara e Marco Pistone, spesso ricordata per il secondo posto a Sanremo del 2008. “Ultimo tango” è il loro nuovo singolo: “E’  una canzone d’amore, una delle poche che abbiamo scritto, dove c’è sperimentazione. Non ci siamo mai piegati alle dinamiche discografiche, abbiamo perso in notorietà, ma siamo rimasti coerenti”.

“Ultimo tango”, nelle sonorità e nel titolo, è un brano che non ti aspetti da una band new rock e che affronta da sempre temi sociali. E’ un po’ fuori dal vostro tempo?

E’ vero, è un brano fuori dal tempo che strizza sicuramente l’occhio al mercato discografico e radiofonico. Però è anche una canzone che ci ha permesso di valorizzare ancora una volta la nostra libertà artistica. C’è sperimentazione, crossover tra l’hip hop, il tango stesso. Una caratteristica, quella dell’ibrido,  che “La scelta” fa da sempre nei propri arrangiamenti. La cosa che ci fa stare bene, è non avere nulla sotto controllo, ma lasciarci trasportare dal brano stesso e quindi avere più cuore e meno testa.

Sapore pop, sonorità del tango argentino, arrangiamento minimale. All’interno che storia ci racconta?

E’ una canzone d’amore. Una delle poche che abbiamo scritto. E’ un addio vissuto come un ultimo tango. Atmosfera malinconica che vuole andare a colpire certi caratteri emozionali. E’ un testo che può appartenere a tante persone, anche a noi stessi. Tutti abbiamo vissuto un addio, un amore vissuto con tanta energia. Ma come sempre nelle nostre canzoni, c’è sempre un finale che ti porta ad un nuovo inizio, per continuare a credere nell’amore stesso.

Venite speso associati a quel secondo posto del 2008 al Festival di Sanremo, ma oggi e nel futuro, per cosa vorreste essere riconosciuti e ricordati?

Bella domanda. Sicuramente per i nostri messaggi che inviamo attraverso le canzoni. Abbiamo scritto tante storie e tante parole, ma quello che ci sta più a cuore è il messaggio sociale, quello che da sempre invita a cambiare questo mondo, noi ci proviamo nel nostro piccolo. Cerchiamo di sensibilizzare i nostri ascoltatori ad aprire la mente. Vorremmo essere ricordati per i messaggi non banali, ma che fanno riflettere.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 46 a pag.42