La musica, il mio primo grande amore
RICCARDO ROSSI
Il sabato in seconda serata su Rai 1, Riccardo Rossi con “I miei vinili”, ospita personaggi famosi che si raccontano attraverso i loro dischi preferiti, tra aneddoti e ricordi. Con l’ironia che lo contraddistingue da sempre, l’attore-conduttore è anche in teatro con “Discorsi amorosi”
È in Tv, su Rai 1, con “I miei vinili”. Con quali emozioni?
Un grande ritorno. Devo ringraziare Maurizio Imbriale (Direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali) che ci ha creduto subito, anche lui è un appassionato di vinili. È accaduto anche che ho informato Amadeus della ripresa del programma e lui, appassionato di vinili, ha partecipato a una delle mie puntate. Stiamo andando in onda su Rai 1 e su RaiPlay e sono felicissimo.
Apre le sue puntate innalzando un 33 giri. Un rituale di consacrazione?
È come se fosse un totem.
Quali sono i suoi ricordi legati ai dischi in vinile?
A casa mia giravano molta musica classica e i 45 giri dei miei genitori. Sono cresciuto con la musica degli anni ’50 e ’60, con quella della Tv. Ero appassionato di sigle televisive di cui acquistavo i dischi. Ho conosciuto la musica dell’altro secolo, è il caso di dire. In seguito, durante un viaggio a Vienna ho sentito tutti i più grandi della musica classica e della lirica. Tornando a Roma, in discoteca, ho scoperto Michael Jackson e Heart Of Fire. A 17 anni e mi sono buttato sulla musica black e sono andato avanti. E comunque, fra la terza media e il quinto ginnasio, ho comprato tutta la discografia dei Beatles.
L’LP è tornato a essere un oggetto di culto, non soltanto per gli amanti del vintage…
La riscoperta è partita come fenomeno vintage. In quel periodo proposi un programma simile a quello che conduco oggi, dove i ricordi erano nascosti in un disco che gli ospiti portavano in trasmissione. Nel corso degli anni il vinile è tornato di moda non tanto per ascoltare la musica di una volta, ma per pubblicare quella nuova. Per i giovani artisti oggi uscire sul vinile è come mettere una sorta di medaglia al petto. Un disco, non è musica liquida, ma resta nella realtà come un libro di carta. I libri dopo averli letti parlano di noi. I nostri genitori mettevano un fiore secco nel libro, un biglietto dell’autobus o una vecchia cartolina. Così come fa il disco, parla di noi.
Cosa pensa di questa seconda vita del vinile?
Le differenze tra l’ascolto di un vinile e quello, ad esempio, di un CD, sono due: una è data dall’attrito della puntina, che genera un suono caldo, l’altra è quel bellissimo stand by che si crea tra l’appoggio della puntina e l’inizio della musica. Un momento di attesa bellissimo. E poi c’è la copertina, un art work che guardi e ti riguardi, che fa girare la testa. Quindi altro che seconda vita, speriamo sia definitiva. Tra l’altro, i CD, non si vendono più. E secondo me torneranno anche gli audio tape, le cassette che io non ho buttato. Dentro c’erano le nostre play list e farle era davvero faticoso.
Le sue puntate sono all’insegna della musica ma anche dei ricordi. I suoi ospiti si lasciano andare anche a ricordi intimi. Una magia del vinile?
Certo. La musica fa da colonna sonora alla vita.
Ascolta musica che non le piace?
È difficile. La musica che non mi piace la fermo subito, la tronco dopo l’intro e qualche battuta.
E invece qual è il suo rapporto con la musica liquida e in streaming?
Un rapporto di lavoro, non c’è passione. Se il pezzo mi piace, di fatto me lo compro. Le colonne sonore, sono le ultime tipologie di dischi che compro in CD, ma li trovo solo on line. Mi fanno da sottofondo per scrivere, per creare. Oggi voglio conoscere sempre meglio quello che ho. Ma ascolto anche Sanremo, mi è piaciuta Loredana Bertè.
Con la sua irresistibile comicità torna anche a teatro con “Discorsi amorosi”. Cosa sopportiamo di più in amore?
Sicuramente dovremmo sopportare le differenze di carattere, ma è molto difficile. Questo spettacolo, come gli altri miei, mette al centro l’intelligenza della donna che è nettamente superiore alla nostra. Di fatto l’uomo non ha pazienza, lei è molto più concentrata. Da sopportare in una coppia c’è sicuramente il carattere, ma anche la condivisione degli spazi. Bisognerebbe fare prima una convivenza per poter condividere una vita con un’altra persona. Anche la casa dovrebbe essere concepita in un certo modo, tutto separato.
Nel suo continuo muoversi fra Tv, teatro, cinema… cos’altro ci possiamo aspettare?
La musica sempre di più. Il 1° maggio farò un concerto con una band, dove parlo della musica e degli incontri che ho avuto con i grandi di tutti i tempi. Racconto da fan e da appassionato, il mio incontro. Se non si è capito, la musica è il mio primo grande amore.