La grande narrazione del presente

SETTESTORIE

Lunedì 13 settembre in seconda serata su Rai1 prende il via la seconda stagione del programma di Monica Maggioni. Un racconto articolato, che va dall’Italia al mondo e viceversa: «Alcune saranno storie minime, laterali, ma che spesso sono la chiave per capire di più di una realtà, di un paese, di un continente» afferma la conduttrice

ROMA 5 OTTOBRE 2020 PRIMA PUNTATA DI “SETTESTORIE” IN ONDA SU RAIUNO ALLE ORE 21 30 NELLA FOTO MONICA MAGGIONI

Dopo lo speciale di prima serata dedicato al ventennale dell’11 settembre, in onda sabato scorso, e gli appuntamenti estivi che hanno raccontato i drammatici fatti dell’Afghanistan, Monica Maggioni è pronta a dare il via alla seconda stagione di “Settestorie”. Una narrazione mai scontata, un tassello importante di quel pregiato mosaico che è l’informazione del Servizio Pubblico

“‘Settestorie’ continua, lo facciamo tentando di perseguire un tipo di racconto verticale, che va in profondità, che sta trovando sempre più il mondo di riferimento che cerca, e che sta cercando di costruire un’area, una zona, un luogo in cui trovare spunti di riflessione, di ragionamento”, afferma Monica Maggioni. Reportage dall’Italia e dal mondo, interviste esclusive, uno studio sempre pronto a intervenire in diretta sui fatti dell’attualità. “L’essenziale è essere in grado di offrire una possibilità di narrazione diversa, con differenti tipi di storie e di racconti – prosegue Maggioni – abbiamo cercato di mettere insieme lo sguardo internazionale a tanta, tantissima Italia”. Sul fronte estero il programma non si limiterà a osservare e monitorare le vicende dell’Afghanistan e dell’Oriente. “Uno dei temi che presto cercheremo di approfondire è quello dell’America che spara, l’America dei ragazzini che si armano e vanno nelle scuole a commettere stragi – conclude la giornalista – cercheremo di capire cosa c’è dietro a questo fenomeno, sarà un viaggio americano diverso. In un’altra puntata andremo in Benin paese che ha un rapporto complicatissimo con la follia e dove le persone malate di mente vengono trattate alla stregua di animali perché considerate una minaccia alla società. Ci saranno alcune storie minime, laterali, ma che spesso sono la chiave per capire di più di una realtà, di una storia, di un paese, di un continente”.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N.37 a pag.24