La crisi di Marietta
BIANCA NAPPI
Nella seconda stagione de “Le indagini di Lolita Lobosco”, la domenica in prima serata su Rai 1, interpreta un Pm dal carattere simpatico e peperino. «Il mio personaggio si metterà molto in discussione – spiega l’attrice – Difficilmente nella vita reale una situazione come la sua può durare a lungo e portare serenità»
La sua può essere considerata una carriera prodigio e oggi è apprezzatissima da pubblico e critica. Quando ha capito che questa sarebbe stata la sua strada?
Grazie per questi complimenti che accetto volentieri. Li considero un augurio per il futuro. Ho iniziato a pensare a questo lavoro da piccolissima, non ho mai avuto un piano b. Ho sempre desiderato fare questo lavoro. Sono sempre stata attratta dall’arte in generale e in particolare dal cinema e dal teatro, non ho mai preso in considerazione seriamente un altro tipo di lavoro o un altro tipo di studio.
Torna da protagonista nella seconda stagione in Lolita Lobosco. Marietta sarà sempre tanto seria nel lavoro quanto tanto fantasiosa nella vita privata?
In questa seconda stagione a Marietta succederanno molte cose. Senza anticipare nulla, però, posso dire che va un po’ in crisi perché questo sistema perfetto di vita relazionale con marito e figli da una parte e amante e lavoro dall’altra, ad un certo punto entra in discussione. Dovrà quindi escogitare altri modi per soddisfare la sua voglia di vita.
Marietta è un personaggio libero da cliché. Come si sente nelle sue vesti? E cosa pensa di Marietta?
Mi piace molto interpretarla. Per un’attrice è veramente un personaggio liberatorio, da commedia e quindi anche divertente. E’ un personaggio che libera da cliché. Io cosa ne penso? Che la vita di Marietta in realtà sarebbe per me infernale. Difficilmente nella vita reale una situazione come la sua può durare a lungo e portare serenità.
Tra le sue interpretazioni, ricordiamo quelle dirette da Ferzan Ozpetek. Com’è stato lavorare nel suo mondo narrativo?
Molto bello, perché nel lavorare con un regista bravo come lo è lui, si incontra un mondo narrativo nel quale bisogna entrare e ci si deve affidare, nel senso dell’ascolto più che altro. Penso che questo valga tutte le volte che si incontra un regista, vale sempre la pena mettersi in ascolto di quello che è il mondo narrativo per poterne trarre sempre il meglio.
Quanto c’è di Bianca Nappi nei vari ruoli interpretati?
Una domanda a cui è difficile rispondere. Penso che ci sia un po’ tutto e niente. Tutto, perché alla fine sono io che li interpreto. Dando il proprio corpo e la propria voce, ci si mettono anche sfumature di sé. Però, fino ad ora, non posso dire di aver interpretato un personaggio che davvero mi assomiglia o nel quale mi identifico. In fondo, ci si conosce, ma sempre fino ad un certo punto. E’ difficile dire che un personaggio è proprio come me, perché significherebbe avere una conoscenza di sé profondissima. Io ci sto ancora lavorando su.
Torniamo a Lolita Lobosco. Il legame tra Lolita e Marietta è un inno all’amicizia tra due donne con caratteri molto diversi, ma sorprendentemente così compatibili. È tutta interpretazione o c’è anche del reale?
Tra me e Luisa Ranieri c’è stata sin da subito una bellissima sintonia che continua. Il racconto fra Lolita e Marietta è un’amicizia sana. Molto spesso nelle serie e nei film, il rapporto tra donne viene declinato o in termini di rivalità o in termini di legami strettissimi, quasi morbosi. Il loro rapporto invece è libero come sono loro due. Un rapporto sano tra persone diversissime e realizzate. Proprio per questo è possibile che tra loro ci sia un’amicizia scevra da competizioni e altro.
Si sta delineando una stagione di Lolita Lobosco ancora più bella della prima. Che atmosfera avete respirato sul set con tutto il cast?
Molto gioiosa, amichevole. Poi quest’anno essendo la seconda stagione non solo ci conoscevamo meglio, ma avevamo tutti le idee un po’ più chiare su quello che stavamo facendo e su quello che dovevamo ottenere. Un’atmosfera da gita scolastica. Bari è una città stupenda e in primavera-estate esplode come tutte le città di mare. Ci siamo goduti anche quella parte.
Com’è stato rivivere per alcuni mesi nella sua terra d’origine?
Molto bello. Io sono di origini napoletane, ma sono cresciuta a Trani. Bari è una grande città che ha un fascino marino fortissimo. Sono contenta che sia diventata una meta turistica, cosa che non era molti anni fa, inspiegabilmente, anche se ha davvero tanto da offrire. Non conoscevo molto bene Bari e questa è stata una buona occasione.