Isabella Potì
Radici e sperimentazione, la cucina del nuovo millennio
Il RadiocorriereTv incontra la giovane chef, in libreria e negli store digitali con “Millennial Cooking”, edito da Rai Libri. Un viaggio che alterna storie e ricette, un percorso in cui l’autrice miscela il suo presente, alla guida della cucina di un ristorante stellato del Sud Italia insieme al collega e fidanzato Floriano Pellegrino, con gli anni della sua formazione all’estero, il grande rispetto per la gastronomia pugliese con la voglia di esplorare i mondi culinari più diversi
Incontro e sperimentazione, che cosa rappresentano nella sua vita?
Sono due concetti sempre presenti. Nell’incontro c’è tutta la conoscenza di culture e persone differenti. A formarmi, nei viaggi, sono stati proprio gli incontri che ho fatto, cosa che capita ancora oggi con coloro che vengono a lavorare nel nostro ristoranteda tutte le parti del mondo. È un incontro con culture, tradizioni e cucine diverse. La sperimentazione, invece, ci ha portato a creare quello che siamo. Ogni step è stato ed è un momento di sperimentazione, di crescita, di attuazione di un processo creativo che ci fa dar vita a nuovi menù.
Giuliano Sangiorgi, che firma la prefazione del libro, ha definito la sua cucina “stellare”…
Un piccolo sogno che si realizza, è un complimento, un riconoscimento enorme. Lui, ancora prima di noi, è riuscito a muovere milioni di persone e ad avvicinarle ancora di più al nostro territorio, a fare conoscere il Salento in tutto il mondo.
Che cosa significa essere salentina?
Personalmente vivo l’essere salentina in maniera un po’ diversa, perché sono per metà polacca, da parte di mamma, e per metà salentina. C’è un distacco notevole tra le due tradizioni. Essere salentina significa ritrovarsi nel calore di casa, il profumo dell’erba appena tagliata, il saluto di ogni vicino in paese mentre vai al mercato, è conoscere tutti quanti.