Irene Grandi

Quel raggio nella notte

Anima plurale, rockettara, ma anche cantautrice e interprete raffinata, Irene Grandi è tornata con un nuovo singolo: “E’ una canzone di grande presa di coscienza dell’importanza dell’amore universale – dice – La mia forza è la grinta, è la ribellione agli stereotipi, però esiste anche una Irene più dolce, vulnerabile, sperimentatrice”.

In “Quel raggio nella notte” che scenario racconta e quanta speranza c’è dentro?

E’ una canzone di grande presa di coscienza dell’importanza dell’amore universale che riempie l’anima, per una persona, ma anche per un qualcosa che ci fa veramente sentire vivi, come una attività artistica o un amore spirituale. Tocca in profondità delle corde e ognuno può sentirci qualcosa di diverso. Mi ha colpito subito, nelle parole di Mario Amato che è l’autore di questa canzone, soprattutto quel verso che dice “tu mi fai vedere il sole in un mondo che non mi illumina più. Hai trovato il senso con le tue parole al vuoto dentro di me”. Sono parole di un amore universale, che è il motore della vita, e che riescono a riempire i vuoti esistenziali in momenti difficili come potrebbe essere questo.

Questo nuovo lavoro ha il sapore di uno dei suoi classici: la sua voce si esprime al meglio e la melodia torna un po’ agli anni settanta. E’ un ritorno al passato o un nuovo presente?

E’ il presente. Con questo autore, ad esempio, è la prima volta che ci collaboro. Alcune cose fanno parte del mio essere, della mia storia.

La sua è una ricerca continua nella musica come nella vita, con uno sguardo sempre rivolto al futuro…

Mi piace sperimentare per non autolimitarmi, per essere sempre fresca davanti ad ogni cosa che mi accade, cercando di non ricopiarmi troppo. Certamente ho uno stile, però è abbastanza ampio, perché penso di avere tante sfumature. Uso la musica e la vita per esplorare dentro di me. La mia forza è la grinta, la ribellione agli stereotipi, però esiste anche una Irene più dolce, vulnerabile, sperimentatrice. Mi piacerebbe, dato che ho tanti anni di carriera, esplorare più cose della mia personalità, anche per sollevare riflessioni nelle persone che mi seguono.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 45 a pag. 30