Interpretare Micciarella è elettrizzante

GIUSEPPE PIROZZI

Nonostante la sua giovane età, ha già ha recitato in diversi film e serie tv ed è new entry nel cast della terza stagione di “Mare Fuori”. Del suo personaggio dice: «È pimpante, non si ferma mai. Non è andato a scuola, vive sulla strada ed è omofobo. Quello che fa è sbagliato, così come lo è la sua vita. La sua voglia di vivere però è la sua positività». E su se stesso aggiunge: «Spero di continuare a fare l’attore, sul set sono felice»

Il suo personaggio è un nuovo protagonista dell’Istituto di Pena Minorile. Ci descrive Micciarella?

Il mio personaggio si chiama Raffaele Di Meo, detto “Micciarella”. Dal nome si può dedurre che tipo è: un piccolo diavoletto della Tasmania che crea zizzania, guai e pasticci. Entra con suo fratello e un suo amico, Dobermann e Cucciolo, che gli coprono le spalle, come fratelli maggiori che lo rimettono sulla retta via quando sbaglia. Micciarella è pimpante, elettrizzante, non si ferma mai. Questo è quello che mi affascina di questo personaggio. Uno simile non lo avevo mai interpretato ed è stata per me una bellissima esperienza.

Questo soprannome, Micciarella, nella traduzione, cosa significa?

La miccia piccolina, quella della bomba.

Qual è il messaggio che lancia al pubblico?

Micciarella è un bambino omofobo, che fa sempre cose contro gli omosessuali. Questo è uno dei messaggi: capire che quello che fa è sbagliato, così come lo è la sua vita. Può ancora salvarsi, ma per il momento vive in una situazione familiare difficile.

È un ruolo diverso da quelli che ha interpretato finora. Come ci si sente?

Mi sono divertito nell’interpretare questo personaggio perché in fondo è anche divertente. Quando lo interpreto mi sento vivo, elettrizzato, euforico. Ripeto, una bellissima esperienza, dato che sono abituato ad impersonare ruoli drammatici. Mi ha dato emozioni che non mi aspettavo.

Cosa cambierebbe del suo personaggio? E cosa invece ritiene sia una caratteristica unica e positiva?

Il fratello e Dobermann sono la sua positività al momento. Non ha amici, queste sono le uniche persone che ha. Sono loro due a farlo vivere abbastanza bene, perché ha un padre e una madre assenti. Micciarella non andava neanche a scuola, viveva in strada. Anche la sua voglia di vivere è la sua positività. Non è deprimente, non ci pensa a quello che vive. Non dà peso alla sua brutta situazione.

Com’è stato il suo ingresso in una serie di così grande successo?

All’inizio avevo il timore di non integrarmi bene nel gruppo. Però, fortunatamente, ho trovato una famiglia sul set. Mi hanno accolto dal primo momento in cui sono arrivato. Non me lo aspettavo, essendo il più piccolino. Avevo questa paura, ma i dubbi sono spariti subito e ho trovato una grande squadra. Ognuno aiuta l’altro, una reciprocità che mi ha facilitato l’esperienza.

Cinema, teatro e televisione sono presenti nella sua vita. Ma è giovanissimo…

Ho 15 anni e ho lavorato un bel po’. Nella vita voglio fare questo e spero di poter continuare. Me lo auguro con tutto il cuore perché è l’unica cosa che mi riesce e non perché sono bravo, ho tantissimo da imparare e non sono nessuno, ma perché mi trovo bene nel farla. Mi sento troppo felice sul set.

Ha iniziato la sua carriera a tre anni e oggi ne ha soltanto quindici. Pensa quindi che questa sarà la sua strada?

Ci proverò con tanta determinazione. Lo spero tanto e non mi fermerò mai.

Come concilia studio, divertimento, lavoro?

Sono un ragazzo normalissimo a cui piace recitare e adesso sono diventato popolare per “Mare Fuori”. La mia vita sta un po’ cambiando perché le persone mi fermano per strada. Il resto è normalissimo, studio e non ho nessuna difficoltà.

I suoi prossimi progetti?

Da marzo, al cinema, c’è il film “Piano Piano” per il quale ho vinto anche il “Premio RB Casting” come “Miglior Giovane Interprete Italiano” alla 20esima edizione di “Alice nella Città” e ne vado fierissimo, non me lo aspettavo. Poi ci sono altre cose che non posso dire, progetti che devono andare in porto.

Altre passioni oltre alla recitazione?

Il calcio che uso come sfogo e che mi consente di stare con gli amici, mi sento di volare quando sono in campo. Ma è solo un hobby, non è come recitare.

La sua squadra del cuore?

Sono tifoso folle del Napoli, farei di tutto per la mia squadra!

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