In punta di piedi con il sorriso
MONICA SETTA
La giornalista conduce “Uno Mattina in famiglia”, il sabato e la domenica su Rai 1, e dal 4 ottobre sarà anche su Rai 2 con “Generazione Z”. E’ inoltre al timone di altri programmi su Isoradio e Rai Italia. “Mi sono tolta tante soddisfazioni – dice – restando innamorata del giornalismo come il primo giorno”
Cosa si aspetta da questa stagione di “Uno Mattina in Famiglia”?
Mi aspetto un’altra stagione di grandi successi. Un programma che è diventato un po’ la mia casa, ma anche la casa di tutti noi, molto bello, dove c’è un grande spirito di gruppo voluto da Michele Guardì, ma soprattutto c’è tanta attenzione all’informazione e anche all’intrattenimento. Entrare nelle case degli italiani nel week end presto di mattina, in punta di piedi e con il sorriso, è molto bello. Il pubblico ci segue con amore e con dedizione.
“Uno Mattina in famiglia” nasce nel 1989 e ha resistito a tutto, è tradizione ma anche contemporaneità. Cos’altro?
Secondo me è lo spirito del suo creatore. Michele Guardì continua a gestire questi cambiamenti nel tempo mantenendo solido l’impianto originario, che è quello dell’informazione sicuramente rigorosa ma mai allarmistica. Penso a quanto abbiamo fatto al tempo del Covid, quando eravamo soli in questo grande studio. Informavamo in maniera puntuale senza enfatizzare. La grande fortuna sta proprio nella misura e nell’equilibrio.
L’economia spiegata alle famiglie è uno dei temi a lei molto caro.
Certo, e avrò anche quest’anno una rubrica, la domenica mattina, legata proprio al far quadrare i conti. Argomento che poi è diventato un libro per Rai Libri e una serie di podcast su Rai Play Sound. Quindi la mia attitudine al giornalismo economico, che poi è il mestiere che ho fatto per tutta la vita, si declina molto bene anche in un programma di così grande ascolto e dedicato alle famiglie.
Parlare di economia, ma farlo utilizzando termini comprensibili e trasmettendo al pubblico empatia. E’ questo il suo segreto?
Spero che così arrivi il messaggio giusto. Ritengo che il mio stile di conduzione sia semplice, ma molto accuditivo e accogliente. Penso sempre di essere a casa, come se arrivassero ospiti da mettere a proprio agio. Questo è il mio stile: rigore, puntualità, accoglienza. Sono felice di poter abbracciare, anche se idealmente, una platea estremamente vasta.
Una stagione ricca di impegni televisivi e in radio. E’ pronta?
Prontissima. Sono partita il 5 settembre con la nuova edizione de “Il Sorpasso”, un appuntamento importante perché chiude il palinsesto di Isoradio, l’unico approfondimento di prime time che commenta i fatti del giorno. In partenza c’è anche “Generazione Z”, che mi sta molto a cuore, il 4 ottobre su Rai2. Un altro programma sul quale sono molto concentrata è “Confronti” su Rai Italia, dove si parla di politica.
Dietro questi programmi c’è tantissimo lavoro, rigore, ma quanto cuore?
Tantissimo cuore e altrettanta passione. Quando ho deciso di fare la giornalista avevo 14 anni. Ho vissuto una lunga gavetta quando ero al Liceo Classico e già scrivevo sui giornali locali. All’Università ho iniziato a scrivere per l’Avvenire e poi, quando mi sono laureata, sono diventata professionista. Una carriera lampo. A 24 anni ero professionista, laureata e lavoravo per un giornale importante come Il Giorno di Milano. Ho sempre lavorato in grandi giornali, non ho mai abbandonato il mio lavoro sulla carta stampata, anche se quest’anno festeggio vent’anni di televisione e ho fatto tanta radio. Mi sono tolta tante soddisfazioni restando innamorata del giornalismo come il primo giorno.
Ha vissuto un’estate social molto intensa. Quanto i social rappresentano per lei un legame continuo con i telespettatori e i radioascoltatori?
Moltissimo. Non uso i social per parlare di economia o dei temi del giorno. Racconto invece quello che è il mio modo di vivere e i momenti di relax, dicendo sempre la verità. Un modo per stare sempre collegata alle persone.