Il progetto della vita siamo noi

LA FISICA DELL’AMORE

«Sono felicissimo di arrivare alla Rai con la mia vita da professore di fisica, spinto dal desiderio di condividere con i ragazzi un viaggio bellissimo» dice Vincenzo Schettini, insegnante che ha saputo conquistare i giovani sui social, affascinando con la sua narrazione scientifica non solo le giovani menti. Dalla sua esperienza, a partire dal 16 aprile, dal Teatro delle Vittorie a Roma, l’appuntamento con il prof è il martedì e il mercoledì in seconda serata Rai 2

La fisica dell’Amore e l’amore sono due fenomeni naturali, non si vedono eppure esistono!

Popolare e amatissimo su social, il Professore Vincenzo Schettini sbarca in Tv con un nuovo programma che, rivolgendosi direttamente ai ragazzi, propone come affrontare con coraggio le sfide di natura emotiva. Attraverso esperimenti di fisica, cercherà di spiegare la complessa realtà dei sentimenti e delle emozioni che costellano la nostra vita: amore, amicizia, rabbia, paura, sofferenza, sessualità. Ogni puntata sarà un viaggio che toccherà più temi e che coinvolgerà ospiti del mondo della musica, dello spettacolo, ma anche della cultura, dello sport e del giornalismo. I cantanti, molti dei quali vicini al pubblico di giovani che tanto ama il professore, si esibiranno in studio e le loro canzoni saranno uno strumento per raccontare i sentimenti. Tra gli ospiti ci saranno, ad esempio, Big Mama, Mannini ma anche alcuni tra i protagonisti di Mare Fuori, Giuseppe Pirozzi (Micciarella), Raiz e Domenico Cuono (Cardiotrap), anche protagonisti che hanno fatto la storia della canzone come Rita Pavone. In ogni puntata sarà presente “il momento del coraggio”, testimonianza di un ragazzo che racconterà e condividerà momenti di difficoltà. Il coraggio, per l’appunto, di guardarsi in faccia senza sentirsi soli. Parte del cast fisso sarà Gabriele Rossi, un giovane talento della musica che, con il suo pianoforte, sottolineerà alcuni momenti di racconto. Al termine di ciascuna avventura, il Professore scriverà sulla sua “Lavagnetta” i tre punti salienti che riassumeranno il percorso della puntata e che lascerà come spunto di riflessione per il pubblico.

Ci racconta che viaggio sarà?

Un viaggio straordinario, una continuazione del racconto della fisica di per sé, perché io sono e resto un prof. Porto la fisica in Tv per esplorare i nostri sentimenti perché, diciamoci la verità, noi siamo parte di questo universo e quindi anche i nostri sentimenti rispondono a quelle regole che la matematica cerca di mettere in ordine attraverso le proporzioni. Questo sarà “La fisica dell’amore” con un grande valore aggiunto, i ragazzi ai quali io sono sempre molto vicino. I giovani hanno qualcosa di straordinario dentro, un’energia particolare e questo programma sarà una dedica speciale per loro.

Che cosa vuol dire avere il coraggio di rapportarsi con i sentimenti?

Significa non accontentarsi, spingere su se stessi, sacrificarsi, lavorare, accettare il cambiamento, anche se a volte ti arriva addosso come un feedback negativo. Significa saper riconoscere, anche attraverso quella caduta, quel fallimento, un nuovo inizio e avere la voglia di rialzarsi. Questo vale per tutti e, attraverso questa trasmissione, come i risuonatori in musica, cercheremo di ribadirlo, sottolineando come, la fisica questo ce lo insegna bene, ciascuno di noi abbia la propria frequenza, dobbiamo trovare il modo di connetterla con gli altri. È un percorso difficilissimo, complicato, ma che dobbiamo fare.

Da cosa è spinto per andare avanti in questo percorso a ostacoli?

Il mio personale goal è l’amore incondizionato che io provo per la fisica, che è una cosa meravigliosa… ve lo dico in pugliese (ride). È una danza stupenda e grazie al mestiere di insegnante ho sentito immediatamente l’opportunità di raccontarla. Se un docente riesce a fare passare questo amore a un suo studente ha fatto centro, non c’è bisogno di avere dei capelli dritti verso l’alto o un grande sorriso, perché riuscire a comunicare ciò che si ama, permette di arrivare dritti al cuore dei tuoi ragazzi. Riuscire a incuriosirli fa sì che loro abbiano voglia di sentirti parlare, di sapere come va a finire la tua storia. Questa è una parte importante del mestiere del prof.

Che cosa scriverebbe nella sua personale “lavagnetta”?

Scriverei qualcosa per i ragazzi, tre parole. La prima è amore, perché grazie a questo sentimento abbiamo una visione differente di noi stessi; la seconda sarebbe condivisione, una parola che va molto di moda oggi. Sembra che sui social si condivida tutto, ma nella realtà non è così. Quello che dovremmo imparare è lo scambio delle idee con gli altri, mettersi in ascolto. In questa maniera si cresce. La terza, infine, è coraggio. Muoviamoci da quel principio della dinamica che Newton aveva chiamato il principio di inerzia, ovvero un corpo è fermo finché non intervengono forze esterne. Ma quale forza esterna? Quella che abbiamo dentro di noi, la forza di volontà.

Cosa le ha insegnato la fisica?

L’insegnamento più grande che ho ricevuto è stato coltivare la capacità di non credere che si è di fronte alla perfezione. Newton scrive della gravitazione universale, una teoria che non viene abbandonata da Einstein che, con la sua relatività, non mette da parte il progetto del collega precedente, al contrario lo migliora, lo amplia. La fisica è in continuo aggiornamento, ricerca, ritocca, arrotonda per arrivare al risultato con meno coefficiente di attrito possibile. È un insegnamento che vale per la vita, un principio che spinge a goderci quello che siamo.

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