Il Giro è scuola di vita
Alessandra De Stefano
Dal 6 al 29 maggio su Rai2, Rai Sport e RaiPlay, tornano l’evento sportivo più amato e il grande romanzo popolare. A pochi giorni dalla partenza della Corsa rosa, il RadiocorriereTv incontra la direttrice di Rai Sport: «Vedremo un ricambio generazionale. Mi piace l’idea che questo “romantico giro” riparta con tanti giovani all’assalto della maglia rosa»
Da giornalista e da appassionata di ciclismo cosa provi quando si avvicina il Giro?
Il Giro è qualcosa che ti porti dentro, un’emozione difficile da spiegare, è un appuntamento che si fa in strada. Ogni anno ti ritrovi con la squadra, con i tuoi compagni di viaggio, è un po’ come quando all’arrivo dell’estate ritrovavi gli amici delle vacanze. Al Giro c’è un pezzetto delle tue abitudini, del tuo modo di fare, un pezzetto di vita che fai per un mese intero in cui la corsa ti assorbe completamente. Ci auguriamo che porti davvero il sole dopo i due anni difficili della pandemia, con la bolla dei corridori. Il Giro è un’emozione che si rinnova.
Si parte dall’Ungheria, si vola in Sicilia e si risale lo Stivale, che Giro sarà?
L’Italia che viene raccontata dal Giro è un’Italia bella, che poi diviene l’Italia del Giro. Si dice che i corridori facciano la corsa, ma è anche la corsa a fare i corridori. Sarà un Giro giovane in cui sentiremo tanti nomi nuovi, vedremo il cambio di generazione tanto invocato negli ultimi anni. Un Giro aperto e interessante da un punto di vista altimetrico. L’itinerario è molto bello, mi fa molto piacere che ci sia la tappa Napoli-Napoli per celebrare Procida Capitale della Cultura.
Quali sono le tappe che attendi di più?
Saranno interessanti sia la partenza da Budapest che il ritorno della corsa in Sicilia. Dal Sud mi aspetto un calore pazzesco, lì l’attesa del Giro è qualcosa di straordinario, arrivano le strade nuove, si fa l’asfalto, ci sono i concorsi di disegno tra i ragazzi nelle scuole. Mi emoziona l’idea di tornare a Catania, a Messina, di fare la riviera dei Cedri a Scalea, di raggiungere la cima del Blockhaus sulla Maiella dove trionfò Eddy Merckx. Il Giro è tornare a Reggio-Emilia, spingersi sulla Sanremo-Cuneo con il pensiero di Coppi. Ogni luogo ha una storia.
Che valore assume il Giro nel contesto storico attuale?
C’era Buzzati che si chiedeva se servisse ancora una cosa “assurda” come il Giro d’Italia, che definiva “ultimo baluardo della fantasia”. Della fantasia e del romanticismo, di fatto il Giro è uno degli eventi più romantici che esistano. Una vicenda stramba, emotiva, che coinvolge tutti coloro che seguono la carovana. Hai la vittoria, la disfatta, le sconfitte, le difficoltà meteorologiche. Vedi cambiare la pelle dei corridori, da quando si schierano alla partenza a quando corrono sotto il sole a 40 gradi. Il ciclismo è in assoluto l’evento sportivo più simile alla vita, dove però chi va in fuga è coraggioso (sorride).
Di quali corridori sentiremo parlare?
C’è attesa per Carapaz e per tanti giovani, per quelli che vorranno provare a prenderselo questo Giro d’Italia. Vedremo una corsa particolare che rappresenterà un momento di svolta. Ci saranno certamente Simon Yates, Mikel Landa, Miguel Ángel López, Vincenzo Nibali, ma sono curiosa di conoscere i nomi nuovi. Mi piace l’idea che questo romantico giro riparta con tanti giovani all’assalto della maglia rosa.
Mi presenti la squadra che la Rai manderà in campo?
Una squadra pazzesca per un racconto che prenderà il via la mattina su Rai Sport, per poi passare su Rai2 e concludersi su Rai Sport. Ci sarà una telecronaca nuova, affidata a Francesco Pancani, e sarà a tante voci. Ci sarà la voce di Giada Borgato per farci conoscere il gruppo, la voce tecnica di Alessandro Petacchi per conoscere le strategie e le tattiche, la voce di Fabio Genovesi per raccontare l’Italia che attraversiamo. Le moto saranno parte integrante del racconto con Stefano Rizzato e Marco Saligari. Al mattino ci saranno Tommaso Mecarozzi e Beppe Conti per “Aspettando il Giro”, al via 45 minuti prima della partenza della tappa, mentre nel dopo corsa avremo Alessandro Fabretti alla conduzione del “Processo alla tappa”, con lui Stefano Garzelli e, per la prima volta a commentare ciò che è avvenuto in corsa, quattro campionesse di ciclismo. Alle 20 ci sarà “Arriva il Giro” a cura di Antonello Orlando e dalla mezzanotte in poi “Km0”, la tappa integrale riproposta dal primo all’ultimo chilometro.