Il coraggio di un imprenditore

In occasione del 23 maggio, Giornata della Legalità, la Rai propone un film tv liberamente ispirato a una storia: ““Questo film nasce dall’urgenza di raccontare la storia di un uomo coraggioso che ha saputo ribellarsi alle richieste e alle minacce della mafia diventando vittima di un ‘mascariamento’” dice la regista Isabella Leoni

7 maggio 2024
MASCARIA

 

“Mascariare” in siciliano significa tingere con il carbone e lasciare un segno indelebile, in una parola: calunniare. Nel caso del film tv “Mascaria diretto da Isabella Leoni – in onda giovedì 23 maggio in prima serata su Rai 1, in occasione della Giornata della Legalità – il segno del sospetto finirà per annientare Pietro Ferrara (Fabrizio Ferracane) il quale, a seguito di una sua denuncia, viene delegittimato moralmente dai suoi avversari subendo per questo l’abbandono sociale, economico e istituzionale. “Credo sia necessario parlare sempre di questi temi, non solo il 23 maggio, in un giorno dedicato alla Legalità. In ogni momento dovremmo avere la possibilità di raccontare queste storie, ecco perché un film come questo diventa importante, così come tutti i film in cui si parla di mafia, di legalità, di prevaricazione del male sul bene. “Credo sia necessario parlare sempre di questi temi, non solo il 23 maggio, in un giorno dedicato alla Legalità – dice l’attore protagonista – In ogni momento dovremmo avere la possibilità di raccontare queste storie, ecco perché un film come questo diventa importante, così come tutti i film in cui si parla di mafia, di legalità, di prevaricazione del male sul bene”.

Pietro Ferrara è un costruttore siciliano costretto a pagare il pizzo per poter lavorare. Un giorno, però, si fa coraggio e denuncia. È una rivoluzione: i mafiosi che lo vessavano vengono arrestati e, per la prima volta, vengono condannati a molti anni di prigione. Schivo e riservato, Pietro diventa il volto di questa clamorosa vittoria. La vendetta dei mafiosi non tarda ad arrivare e prende forma nel modo più subdolo. Gaetano Rizzo (Costantino Comito), il capomafia che per anni aveva taglieggiato Pietro pur conoscendolo da quando erano ragazzini, lo accusa pubblicamente di essere stato suo socio in affari. Sono solo fandonie, puro fango, ma ormai Pietro è mascariato (calunniato) e, incredibilmente, viene rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Da accusatore diventa imputato. E per questo deve difendersi, resistere: per sé, per i suoi dipendenti e soprattutto per la sua amata famiglia. Al fianco di Pietro c’è l’avvocato Baldani (Fortunato Cerlino), esperto in processi di mafia, che sarà costretto a ridefinire continuamente la propria strategia difensiva, diventando una fonte di supporto per il suo cliente che va al di là del rapporto professionale. Ma, inevitabilmente, le difficoltà di Pietro si ripercuotono sulla vita della sua famiglia. La moglie Mimma (Manuela Ventura) è una donna innamorata e premurosa, ma anche forte e lungimirante. La roccia alla quale tutti si aggrappano. Mimma coltiva il sogno di trasferirsi in un’altra regione per costruire una vita diversa per i loro tre figli. Riccardo (Christian Roberto), il maggiore, è quello che più si scontra con il padre, soprattutto quando Pietro, preoccupato dalla possibilità di ritorsioni da parte della mafia dopo la denuncia, tende a limitare la sua libertà di movimento. Riccardo ha un carattere ribelle e vive una vita serena senza sapere nulla dei guai di suo padre, ma un giorno scoprirà la verità e, da ragazzo sensibile qual è, si schiererà dalla parte di Pietro. Al punto che, diventato adulto, sarà lui a prendere in mano l’azienda di suo padre, cercando di tenerla a galla nonostante gli ostacoli che il sistema giudiziario pone sul loro cammino. Primo fra tutti, l’esclusione dalla white list, con la conseguente impossibilità di lavorare negli appalti pubblici, in quanto Pietro è coinvolto in un procedimento giudiziario per mafia. Proprio lui, che per combattere la mafia ha messo in pericolo l’azienda, la sua vita e persino la famiglia, si vede negare l’accesso al lavoro. “Questo film nasce dall’urgenza di raccontare la storia di un uomo coraggioso che ha saputo ribellarsi alle richieste e alle minacce della mafia diventando vittima di un ‘mascariamento’”, dichiara la regista Isabella Leoni. “Pietro si spegnerà lentamente nei lunghi anni estenuanti di accuse infondate e di lotte con i suoi fantasmi interiori. Ma la storia non finirà con lui – prosegue la regista – perché suo figlio e la sua famiglia continueranno a portare avanti l’azienda, ispirati da quei valori che per tutta la vita Pietro ha cercato di trasmettere. Il film è un racconto delicato e intimo che quando si apre mostra le ferite, le passioni, le paure, le amicizie fraterne, l’amore per la famiglia e anche per il lavoro del protagonista. La passione e il coinvolgimento di tutti gli attori e del cast tecnico sono stati una grande spinta motivazionale, il mio grazie va a loro che hanno portato in questo lavoro bravura artistica insieme a incredibili qualità umane”, conclude Leoni.

 

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