Il calcio secondo me

QATAR 2022

Il grande pubblico ha applaudito le sue gesta alle Olimpiadi di Atlanta, dove conquistò l’oro, e nelle più importanti competizioni internazionali di atletica leggera. Il RadiocorriereTv incontra il campione degli anelli Jury Chechi, tra i protagonisti del programma “Il circolo dei Mondiali” in onda su Rai 1 e RaiPlay

Come è stato ritrovare la squadra del “Circolo…”?

Molto bello. “Il Circolo degli Anelli” è stato un’esperienza divertente, anche istruttiva. Ritrovare i miei compagni di viaggio è stato molto piacevole.

Come affronta la diretta?

A volte con un po’ di preoccupazione, sempre con senso di responsabilità, perché cerco di fare bene. Però la vivo anche con la consapevolezza che se ti prepari le cose possono andare bene, proprio come facevo per le gare. La preparazione ti aiuta a gestire meglio il momento della diretta.


Che rapporto è nato con i suoi compagni di squadra?

Sara Simeoni la conoscevo già bene ma ho avuto la possibilità di conoscerla ancora meglio al “Circolo degli Anelli”. Una persona straordinaria, di grande umanità e simpatia. Quando capisci che una persona è se stessa, e non solo una grande atleta forte e determinata, è davvero una grande sorpresa. Alessandra De Stefano è una professionista straordinaria e di grande competenza, Diego Antonelli è una persona molto piacevole che ha capacità giornalistiche non indifferenti.

Lei e Sara Simeoni siete diventati una coppia televisiva, parola d’ordine ironia…

L’ironia e la leggerezza sono davvero utili, importanti, ma sempre con sobrietà, competenza. Spesso mi sono permesso di dare delle indicazioni, di fare delle proposte, ma sempre tenendo presente il nostro vissuto. Non siamo né uno showman né una showgirl. Abbiamo competenze sportive e non snaturiamo il nostro modo di essere.

Conosciamo la sua intesa con gli anelli, con il calcio come va?

Il calcio lo seguo, mi piace, ma non sono tifoso di nessuna squadra. Lo seguo così come tutti gli altri sport.

Va allo stadio?

Sono andato poche volte, alcune è stato piacevole altre meno. Nei tifosi scattano meccanismi che non comprendo fino in fondo, e poi vedere una partita in piedi dà noia (sorride). Allo stadio non puoi sederti, i tifosi sono sempre in movimento.

I Mondiali sono appena iniziati, come sta andando?

Da un punto di vista tecnico-tattico questo Mondiale mi sta piacendo molto, ci sono tante sorprese. Simpatizzo per il Giappone, ha vinto contro la Germania e sono felicissimo. Un bellissimo campionato, anche se l’assenza dell’Italia fa un po’ perdere valore alla competizione. 

C’è una formazione che l’ha conquistata più delle altre?

Al momento mi ha colpito positivamente l’Inghilterra, anche se nel confronto con l’Iran non ha espresso tutte le sue potenzialità, e poi la Francia, competitiva nonostante le assenze. Può davvero ambire, ancora una volta, ad arrivare verso la fine del torneo.

Sono Mondiali molti discussi, in cui molti giocatori sono promotori di gesti forti, simbolici. Anche questo è la forza dello sport?

Sì, ma anche se sarò impopolare, credo che certe volte diamo a un evento sportivo delle responsabilità, dei significati, che vanno oltre quello che è l’evento stesso. Penso ai messaggi  della Germania contro la Fifa, o dell’Iran, che non ha cantato l’inno, o alla fascia arcobaleno. Sono gesti che vogliono sensibilizzare su situazioni che vanno certamente sistemate, ma non credo che i Mondiali di calcio debbano avere anche questo compito.

Quale finale vorrebbe vedere?

Quella che purtroppo non vedrò, perché l’Italia non c’è. L’altro mio sogno, e penso rimarrà tale, sarebbe vedere Giappone-Argentina.

Quanto sport c’è nella sua vita?

Il più possibile (sorride).

Cosa fa per mantenersi in forma?

Corpo libero, in gergo tecnico calisthenics, la base della ginnastica. E poi amo andare in bici.

Che cosa le hanno dato, negli anni, il pubblico e la popolarità?

Una delle gratificazioni più importanti della mia vita. Ci sono persone che mi riconoscono e mi fanno i complimenti, mi ringraziano. Sono testimonianze gratificanti. Sono importanti la fama e i soldi, ma nulla quanto l’affetto delle persone.

Chi è Jury Chechi nella vita di tutti i giorni?

Un uomo che ha ancora degli obiettivi da raggiungere e al tempo stesso sereno per avere raggiunto il più importante della sua vita.

Continua a leggere il Radiocorriere Tv N.47