Il bambino 23: la storia e i sogni di Brando
RAI LIBRI
È il romanzo d’esordio di Stefano Buttafuoco, giornalista Rai. Un libro crudo, capace di parlare al cuore del lettore senza tanti filtri. Un’autobiografia spietata in cui l’autore, partendo dalla malattia del figlio affetto da una sindrome genetica rara, parla di una famiglia che prova con forza e orgoglio a ritrovare il suo equilibrio, del suo rapporto con la fede e delle sue due grandi passioni che gli hanno dato la forza di andare avanti: l’amore per il suo lavoro da inviato e il pugilato, lo sport che più di altri incarna i valori della resilienza e dello spirito di sacrificio
Nel mondo, sono soltanto ventitré i casi di una particolare variante della Sin- drome di West riconducibile a una rarissima mutazione genetica: bambini innocenti colpiti dalla crudeltà del caso, da un destino che non guarda in faccia nessuno. Assieme a loro, ventitré famiglie a cui viene stravolta la vita e che vengono gettate nel baratro, senza preavviso, senza aver preparato lo straccio di un bagaglio per un viaggio verso una meta sconosciuta. Lungo il quale, di certo, non ti godrai il percorso. “Ventitré casi in tutto il mondo rappresentano un numero troppo esiguo per sperare nella scienza – afferma Stefano Buttafuoco, giornalista della Rai e autore de “Il bambino 23”, romanzo in cui racconta la vicenda di suo figlio Brando – nessuno si prenderà mai la briga di investire un solo euro o mezzo dollaro per trovare una soluzione. Fino al ventiduesimo caso, di questa variante aggressiva della Sindrome di West non sapevo praticamente nulla: quasi ne ignoravo l’esistenza, derubricandola men- talmente a umana compassione verso un problema altrui. Il ventitreesimo, invece, mi ha aperto gli occhi sull’abisso e adesso conosco tutto di questa maledetta disabilità infantile. Perché il bambino numero ventitré è Brando: mio figlio”. Il messaggio del volume, edito da Rai Libri, è forte e netto ed è quello di non mollare mai, anche quando tutto sembra perso, perché la vita è un viaggio a ostacoli che vale sempre la pena affrontare con entusiasmo e coraggio.
Che cosa racconta “Il bambino 23”?
È un libro scritto in maniera diretta, senza convenevoli, parla della mia vita che è cambiata dopo l’avvento del secondo figlio, Brando, affetto da una mutazione genetica rara, ma è anche la storia di una famiglia che cerca con forza di ritrovare il proprio equilibrio.
Un racconto che prevede chiavi di lettura differenti…
I temi trattati sono tanti, la fede, la paura e anche i valori a cui mi sono aggrappato per andare avanti, anche nei momenti più difficili. In particolare, la passione per la mia professione di inviato e poi la boxe, il pugilato, lo sport che più di altri incarna i valori della resilienza e il sacrificio.
Qual è il messaggio che vuole dare ai lettori?
Il messaggio è chiaro, la vita va vissuta comunque in ogni momento, anche se tutto sembra remare contro, perché è un bellissimo viaggio a ostacoli che vale sempre la pena di affrontare con entusiasmo e con il sorriso.