Iaia Forte

Le grandi trasformazioni si fanno insieme

Il teatro è il luogo del cuore, il palco quello che le ha regalato le emozioni più grandi. L’attrice napoletana è nel cast di “Vivi e lascia vivere”, la serie di Rai1 diretta da Pappi Corsicato

Napoli protagonista di “Vivi e lascia vivere”, da napoletana ha fatto gli onori di casa…

La serie sta avendo molto successo e siamo tutti veramente felici. Sono particolarmente entusiasta perché, avendo avuto pochissime esperienze professionali nelle fiction, essere diretta da un regista come Pappi Corsicato, che viene dal cinema d’autore, è stata una prova importante. Ho lavorato in tutti i suoi film, è un professionista che ha dimostrato di reggere la lunga serialità e di dirigere un cast di ottimi attori, a partire dalla nostra regina Elena Sofia Ricci.



Un cast molto al femminile…

Donne atipiche, non più giovanissime, problematiche. Normalmente non sottolineo la questione di genere, non faccio differenza tra femminile e maschile, ma in questo caso, data la difficoltà di avere spazio e ruoli per una donna, è una soddisfazione vedere le donne protagoniste in Tv.

Ha interpretato molto spesso grandi personaggi femminili, come Eva Peron proprio con Corsicato. Come si raccontano le innumerevoli sfumature delle donne?

Oltre a Eva Peron, ho avuto la fortuna di lavorare in “Libera”, il suo film d’esordio, che fu un grande successo. In tre cortometraggi interpretavo tre diverse figure femminili eccentriche, con una struttura virile evidente. Il racconto del femminile non convenzionale è un tema molto caro a Corsicato. Come attrice che viene dal teatro mi piacciono le sfide, adoro interpretare personaggi estremi, ruoli che permettano un’esplorazione di situazioni alternative e più complesse. Sono arrivata a interpretare anche un uomo, a teatro con Sorrentino, Tony Pagoda.

In “Vivi e lascia vivere” il suo personaggio, come gli altri, affronta una profonda ripartenza. Come vive Marilù il cambiamento?

È un aspetto della serie che mi piace molto. L’ideogramma cinese “crisi” ha una doppia lettura, crisi e opportunità, indicando quindi la possibilità di fare delle proprie macerie un tesoro da cui ripartire per reinventarsi. Significa credere di nuovo in se stessi e, in questo momento, è un tema perfetto per aiutarci a non pensare solo all’emergenza sanitaria. Quando sprofonda nel dolore, nell’insicurezza o nella fragilità, l’essere umano scopre risorse enormi. Si può sempre ripartire riscoprendo talenti che non pensavamo di avere, come nel caso delle protagoniste della serie che diventano imprenditrici.

Che significato ha la parola cambiare?

È un modo per riguardare me stessa con occhi diversi. Sono un’ottimista e credo che nel nostro arco abbiamo tantissime possibilità. Sono sempre aperta ad accogliere le nuove possibilità dell’esistenza, non do mai nulla come dato.

Continua a leggere sul RadiocorriereTV N.20 a pag. 30