Grand Tour, ovvero la bellezza italiana

Da venerdì 2 agosto per cinque settimane, in prima serata su Rai1, Lorella Cuccarini, Angelo Mellone e Giuseppe “Peppone” Calabrese ci portano alla scoperta dell’Italia più vera e sorprendente, in viaggio dalla Puglia alla Liguria, dalla Lombardia alla Sardegna. “In ‘Grand Tour’ i conduttori fanno esperienza delle cose che raccontano – dice Mellone –. Si sporcano le mani, sudano, faticano”

Angelo Mellona

Un viaggio di esperienza e di crescita, di scoperta e di avventura, proprio come quello compiuto in Italia con il Grand Tour, tra Seicento e Ottocento, dai rampolli delle famiglie aristocratiche del Nord Europa. Il programma, condotto da Lorella Cuccarini, Angelo Mellone e Peppone Calabrese mutua quello spirito antico. Abbiamo incontrato Angelo Mellone, co-conduttore di “Grand Tour” e capostruttura dell’Ammiraglia Rai.
“Grand Tour” porta il viaggio in prima serata su Rai1. Siete pronti?
Io, Lorella e Peppone non viaggiamo insieme, ma a volte ci incrociamo. Nella prima puntata, ad esempio, parto da Celle San Vito, nell’appennino dauno, una delle porte d’accesso alla via Francigena. Lorella parte invece dal Gargano, da Mattinata. Io faccio il pellegrino, lei percorre la Puglia dalla via del mare. Ci diamo appuntamento a Leuca, uno dei due posti, insieme a Otranto, da cui si partiva per la Terra Santa. Lorella fa l’esperienza della viaggiatrice contemporanea. Io, con lo zaino, dormo in tenda, nella casa di pastori.
Il programma propone anche una nuova figura di conduttore…
Le trasmissioni di prima serata si fondano sul modello del narratore onnisciente, che arriva in un posto e sa tutto, che è una guida viaggiante ma è sempre una guida. In questo caso i conduttori sono viaggiatori, che sanno alcune cose mentre altre non le conoscono, perché le vedono per la prima volta. Ci sono gli elementi della scoperta, della crescita culturale, del fare conoscenza. Lo spettatore conosce insieme al conduttore, che si stupisce, chiede, impara.

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