Gli amori di Mina

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Mamma Olga, l’ex marito Claudio e l’affascinante ginecologo Mimmo. Sono gli affetti più cari dell’assistente sociale dal cappottino rosso protagonista della serie ispirata ai romanzi di Maurizio De Giovanni, interpretata da Serena Rossi. Nei loro panni Marina Confalone, Giorgio Pasotti e Giuseppe Zeno. La domenica in prima serata su Rai 1

Marina Confalone è mamma Olga

In “Mina Settembre” la cifra drammatica e la commedia si intrecciano… come ha vissuto l’incontro con questa storia?

Mi hanno sorpreso parecchio sia il successo della fiction sia quello del mio personaggio, anche perché per me le cose che fa Olga sono abbastanza normali. Anch’io sono bellicosa, in lotta con il mondo, sono una frequentatrice dei commissariati dove vado a sporgere denuncia quasi ogni mese e, a differenza di Olga, le cui guerre sono un po’ campate in aria, io per fortuna riesco a ottenere una soddisfazione dalle mie denunce. Il personaggio mi appartiene talmente che mi sembra normale tutto quello che fa.

Ora a casa di Olga e Mina è arrivata zia Rosa, interpretata da Marisa Laurito…

Marisa è per me una sorella da sempre. Abbiamo iniziato a fare teatro insieme, siamo venute insieme a Roma abitando nella stessa casa con i nostri due compagni. Nessuno di noi quattro lavorava e abbiamo fatto la fame, ma è stato un periodo divertentissimo. Ultimamente, vedendo che Marisa è tornata a Napoli come direttrice del teatro Trianon, il teatro della canzone napoletana, finalmente posso rivederla un po’ di più.

Come cambia il rapporto tra Olga e Mina in questa seconda stagione?

Non cambia molto. Olga è terribile, fa subire alla figlia i suoi colpi di testa, partenze improvvise e ingiustificate, ha un comportamento sempre esplosivo. Quello è il suo bello e questo mi piace.

La serie è diretta da Tiziana Aristarco, cosa può dare di più e di diverso una lettura registica femminile?

Moltissimo, Tiziana è stata accuratissima. Poi ha una salute di ferro, ha lavorato ore e ore senza stancarsi mai. E poi ha raccontato Napoli nella sua eleganza. Quest’anno credo che la fotografia sia ancora più bella e curata, ha fatto un ottimo lavoro.

Che cosa racconta di Napoli la serie?

Il pregio principale è proprio il personaggio di Mina, la solidarietà che esprime verso tutti, la sua apertura, l’aiuto che dona. E siccome siamo stati molto chiusi in noi stessi, questo è molto importante. A Napoli ci sono ancora sacche di resistenza di umanità.

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