Gladiatori d’Oriente
PECHINO EXPRESS
Max Giusti e Marco Mazzocchi sono stati eliminati dal programma di Rai2 al termine di una combattutissima nona puntata. Per loro il tripudio del popolo social e un grande successo personale. “Ho scoperto che il pubblico sembra avere gradito più la persona che il personaggio”, afferma Max. “Il programma mi ha insegnato che due uomini con un carattere simile e forte possono ben funzionare tra loro facendo, quando serve, un passo indietro”, gli fa eco l’amico Marco
Alla vostra eliminazione in semifinale ha fatto seguito una sommossa popolare sul web, vi aspettavate una dimostrazione d’affetto così grande?
MAX: Ci speravo.
MARCO: Non me l’aspettavo, non pensavo che avremmo fatto un percorso così. È la prima volta che mi capita, di solito ricevo insulti parlando di sport, qui invece ci hanno scritto: ti voglio bene.
MAX: Un affetto enorme, anche a livello numerico. Un gradimento così alto ti dà soddisfazione.
Uscire da Pechino alla nona puntata, a un passo dalla finale, per due gladiatori come voi è stata una sconfitta, o comunque una vittoria?
MARCO: La più dolce delle sconfitte. Bisogna distinguere “Pechino Express” da altre trasmissioni, come i reality show, dove si vincono dei soldi e si è disposti più o meno a tutto per vincere. Qui la vittoria non doveva essere vincere la trasmissione, ma potere stare a “Pechino” un tempo sufficiente per potere piacere e per far sì che il programma avesse successo. Questa è stata la nostra vittoria personale, la trasmissione è andata bene, forse un po’ anche grazie al nostro contributo e noi due ne siamo usciti benissimo.
MAX: Per me “Pechino” è una sopravvivenza, ogni volta sognavo l’arrivo, la fine della tappa (ride). Il viaggio è la parte che mi è piaciuta di più, la competizione era un po’ più fine a se stessa, abbiamo giocato, ci siamo divertiti. Ieri sera, davanti al teleschermo per la semifinale, ho respirato anche un po’ troppa competizione. È stata un’esperienza bellissima, ma quando è finita non vedevo l’ora di tornare a casa, di telefonare a casa. La prima frase che ho detto è stata: “aridateme il telefono”.
Partiamo dall’inizio, le aspettative della partenza sono state soddisfatte?
MARCO: A fine agosto mi sono operato al menisco e Max mi chiamava tutti i giorni per sapere se ce l’avrei fatta, ho fatto un bello sforzo per esserci. Non volevamo farci eliminare alle prime puntate, così abbiamo gareggiato come fossimo alle Olimpiadi. Andando avanti ci abbiamo preso un po’ gusto, dalla Thailandia abbiamo puntato alla Cina, quindi ci siamo proposti di finire nella parte sinistra della classifica. Dalla Cina ci siamo detti: proviamo ad arrivare in Corea, se arriviamo anche a Seoul, ben venga. Credo comunque che, se avessimo vinto la finale, avremmo avuto meno successo di quello che abbiamo adesso, sembra un paradosso.
MAX: Per quel che mi riguarda ho scoperto che il pubblico sembra avere gradito più la persona che il personaggio. La cosa più bella è stata anche scoprire che riesco a mangiare di tutto…